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Fegato in salute: quando cominciare a fare i controlli

Intervista alla dott.ssa Francesca De Filippi, epatologa CDI

Il fegato è la ghiandola più grande del corpo umano e svolge funzioni fondamentali per il metabolismo, la digestione degli alimenti, la difesa dell’organismo e l’eliminazione delle sostanze tossiche.

Il ruolo del fegato

  • Il fegato, attraverso la produzione della bile, consente la digestione dei grassi e delle vitamine liposolubili (A, D, E, K).
  • E’ in grado di modulare i livelli di zucchero nel sangue (glicemia), poiché il glicogeno immagazzinato nel fegato viene trasformato, ogni volta che l’organismo lo richiede, in glucosio plasmatico.
  • Inoltre, mantiene in equilibrio il nostro metabolismo attraverso la demolizione dell’insulina e la trasformazione delle proteine a scopi energetici.
  • Produce alcuni fattori della coagulazione che permettono al sangue di restare fluido.
  • Smaltisce i globuli rossi danneggiati o invecchiati a supporto dell’azione operata dalla milza e stimola il sistema immunitario ad agire in presenza di “attacchi” che possano influire sulla salute dell’organismo.
  • Inoltre agisce da filtro anti-tossine, grazie alle sue cellule che annullano le sostanze tossiche e i residui dei farmaci.

E se il fegato non funziona bene?

I danni al fegato possono essere causati sia dagli alimenti (alcol e grassi) che da infezioni virali, farmaci e sostanze tossiche.

Tra le patologie che possono interessare questo organo ci sono:

  • epatite virale, infiammazione acuta o cronica causata da virus
  • cirrosi epatica, infiammazione cronica che distrugge gli epatociti e può causare cicatrici in grado di ridurre anche in modo irreversibile la funzionalità dell’organo
  • steatosi epatica, o fegato grasso, determinata da un accumulo di trigliceridi e grassi all’interno dell’epatocita
  • epatocarcinoma che è il tumore del fegato
  • malattie autoimmuni.

Quali sono i principali esami da effettuare per verificare la salute del nostro fegato?

Per verificare la “salute” del nostro fegato, dobbiamo eseguire dei controlli mirati che si avvalgono di esami ematici, ecografia dell’addome e Fibroscan. Questi dati permetteranno all’epatologo di fare diagnosi e di guidarvi poi alla terapia o al follow-up mirato.

Gli esami ematici

Gli esami ematici non solo verificano lo stato di funzionalità epatica, ma permettono di capire se ci sono già dei danni sistemici e soprattutto vanno a ricercare le cause della malattia epatica (metabolica, virale, autoimmune, etc…). Essi infatti ci permettono di controllare la sintesi epatica (transaminasi, gGT, bilirubina frazionata, pseudocolinesterasi, emocromo con piastrine, el proteica, PT, PTT); il metabolismo glucidico e lipidico (glicemia Hb glicata, colesterolo, HDL, LDL, trigliceridi); la presenza di infezione virale (HBV, HCV,HAV, EBV; Toxoplasma, CMV); e la presenza di patologia autoimmune (celiachia, ANA, AMA, ANCA, ASMA, LKM)

Gli esami strumentali

L’esame strumentale di primo livello è l’ecografia dell’addome che permette di valutare il fegato, la sua dimensione, la struttura, i margini, il sistema venoso e le vie biliari con la colecisti oltre che alla milza, coinvolta quando la malattia epatica è già avanzata.

Infine abbiamo il Fibroscan che misura la stiffness (ovvero la durezza del fegato) e permette di capire il grado di fibrosi epatica (da lieve a severa)

I fattori di rischio

Quando eseguire i primi controlli dipende dalla presenza o meno dei fattori di rischio. Le persone a rischio di patologia epatica sono:

  • Soggetti a rischio di infezione virale da HBV ed HCV (tossicodipendenti, paziente sottoposti a trasfusione di sangue o a trattamenti con emoderivati (es emofilici) conviventi di soggetti con epatite B e/o C;
  • Giovani adolescenti con comportamenti a rischio perché possono contrarre l’infezione da EBV (mononucleosi) che può essere poco sintomatica, ma dare danni al fegato.
  • Celiaci
  • Soggetti che abusano di alcolici (> 20/30 gr di alcol al giorno; F/M) 
  • Pazienti con sindrome metabolica caratterizzata da sovrappeso corporeo, dislipidemia, diabete ed ipertensione arteriosa.
  • Non dimentichiamoci inoltre dei soggetti non vaccinati per HBV ed HAV.

Il controllo della funzionalità epatica, mediante il dosaggio delle transaminasi nel sangue, è auspicabile che venga effettuato in tutti i soggetti dopo i 40 anni, indipendentemente di fattori di rischio .

Il decalogo dell’Associazione italiana per lo Studio del Fegato

L’Associazione italiana per lo Studio del Fegato (AISF) che riunisce i maggiori specialisti italiani, ha redatto un decalogo, studiato appositamente per salvaguardare la salute del fegato. Il decalogo per la salute del fegato è composto dai seguenti consigli:

  1. Vaccinatevi contro l’epatite B ed A. Dal 1991 in Italia è diventata obbligatoria la vaccinazione contro l’epatite B per i neonati nei soggetti a rischio (tossicodipendenti, operatori sanitari, partner di soggetti HBV ed HIV sono vaccinati). I soggetti nati prima, che ora hanno più di 29 anni dovrebbero vaccinarsi: fate un controllo dello stato di immunità con un semplice prelievo di sangue e vaccinatevi se non siete immuni.
  2. Nel caso dell’epatite A dovreste vaccinarvi in caso di viaggi o di permanenza in aree endemiche, soprattutto per i soggetti già affetti da malattia cronica di fegato.
  3.  Fate attenzione quando vi sottoponete a piercing e/o tatuaggi ed anche quando vi sottoponete a trattamenti estetici. Cercate di andare in centri dove vengono sterilizzati gli utensili.
  4. Mantenete corrette abitudini di vita: seguite un’alimentazione corretta in modo tale da mantenere un corretto peso corporeo e ridurre al minimo la formazione di obesità o sovrappeso viscerale. Si tenga presente che dai 4000 agli 8000 casi all’anno di cirrosi epatica sono legati al diabete, obesità e dislipidemia.
  5. Svolgete regolarmente attività fisico-sportiva
  6. Riducete al minimo l’assunzione di alcolici, soprattutto se avete una malattia di fegato. La dose massima consentita è di 20 gr di alcol/die per le donne e di 30 gr/die per gli uomini.
  7. Attenzione ai farmaci che si assumono o agli integratori: consultate sempre il medico prima di assumerli e fate attenzione ai prodotti da erboristeria che in alcuni casi possono indurre epatiti acute anche fulminanti
  8. Non assumete droghe di nessun tipo. Le droghe sintetiche provocano danni permanenti al fegato per la loro elevata tossicità. Inoltre se avviene uno scambio di siringhe è possibile contrarre l’epatite C , B o l’HIV. Non mischiare mai droghe con alcol.
  9. Evitate rapporti sessuali a rischio non protetti. Le malattie a trasmissione sessuale sono molte e tra queste l’epatite B
  10. Eseguite regolarmente esami del sangue per verificare la salute del tuo fegato.

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