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La deglutizione deviata

Cos’è, quali sono le cause, come riconoscerla, cosa fare, quanto tempo dura il trattamento. Intervista alla dott.ssa Dott.ssa Maria Grazia Mignano, logopedista CDI

Per deglutizione deviata si intende una condizione per la quale vi è una alterazione dei movimenti bucco-linguali nell’atto del deglutire.

Sin dal periodo fetale, infatti, il riflesso della deglutizione si sviluppa e si modifica con il passare degli anni attraverso diverse modalità per giungere poi, all’età di 7 anni circa, ad una modalità di deglutizione che può essere considerata “definitiva” ovvero caratteristica anche dell’età adulta. Quando questo passaggio dalla deglutizione di tipo infantile, ad una modalità definitiva non avviene, ecco che si parla di deglutizione deviata (conosciuta anche più impropriamente come deglutizione atipica).

I movimenti linguali all’interno del cavo orale, e dunque la deglutizione, hanno una forte influenza su vari aspetti: posturale, accrescimento facciale, sviluppo della dentizione, articolazione del linguaggio, respirazione. Per questo motivo la deglutizione deviata si accompagna, quasi sempre, ad altre alterazioni come: malocclusioni, SMOF (squilibrio miofunzionale oro facciale), difficoltà di articolazione del linguaggio, respirazione orale ed ingrossamento adenoideo, dolore cervicale, dentatura disallineata.

Quali sono le cause?

Con il passare degli anni sono stati individuati diversi fattori possibilmente responsabili della deglutizione deviata:

  • Svezzamento ritardato
  • Allattamento prolungato
  • Tardata introduzione di diverse consistenze nell’alimentazione
  • Utilizzo protratto del ciuccio
  • Succhiamento del pollice
  • Succhiamento della lingua
  • Bruxismo (digrignare o serrare i denti)
  • Ipertrofia adenoidea
  • Respirazione orale
  • Otiti ricorrenti
Come riconoscerla

Certamente la valutazione degli aspetti deglutitori è di pertinenza di professionisti specializzati nel settore; è comunque possibile individuare dei campanelli di allarme che possano portare a rivolgersi ad uno specialista:

  • La masticazione può essere lenta (per una contrazione muscolare eccessiva) o veloce (tende ad ingoiare troppo presto il cibo)
  • durante la deglutizione la lingua spinge contro i denti o si interpone tra le arcate dentarie
  • può verificarsi che la produzione di alcuni suoni del linguaggio (ad esempio la /s/ o la /z/) sia scorretta con la lingua spinge contro i denti o è interposta tra le arcate dentarie.
  • è possibile osservare se a riposo il bambino tende a mantenere la lingua bassa o addirittura fuori dalla bocca o se tende a respirare generalmente con la bocca piuttosto che con il naso.
  • può, inoltre, verificarsi durante l’atto deglutitorio una iper-contrazione delle labbra o del mento.

Se questi fattori o anche solo uno di essi è presente, è consigliabile rivolgersi ad una equipe di specialisti (logopedista, ortodonzista, otorinolaringoiatra) per una valutazione approfondita.

Cosa fare

Il primo passo fondamentale è, dunque, fare un corretto inquadramento attraverso la valutazione specialistica per poter individuare le cause dello scorretto posizionamento della lingua all’interno del cavo orale. Una volta fatto ciò potrà essere impostato un percorso di trattamento personalizzato che avrà come obiettivo principale quello di eliminare le abitudini viziate e tutti quei comportamenti di cui abbiamo parlato precedentemente.

Eliminati tutti questi fattori si potrà poi lavorare sul tono muscolare delle strutture bucco-linguo- facciali e successivamente, sull’impostazione della corretta postura linguale sia a riposo che durante l’atto deglutitorio anche mediante l’utilizzo di specifici dispositivi medici e di cibi di diverse consistenze.

Quanto dura il trattamento

Il trattamento della deglutizione deviata può essere estremamente variabile. I diversi protocolli disponibili stimano una durata che oscilla tra i 10-12 incontri, ma è opportuno sottolineare come tale dato sia puramente indicativo poiché tutto dipende dalla variabilità individuale del paziente, che deve automatizzare un nuovo comportamento al quale prima non aveva mai dovuto porre attenzione. Per questo motivo, spesso, si propongono i primi incontri in modo ravvicinato tra loro per poi dilatare i tempi con sedute distanziate anche di molte settimane tra loro

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