Approfondimenti

La Sindrome di Gilbert

La Sindrome di Gilbert è una condizione genetica ereditaria ad evoluzione benigna, dovuta al deficit parziale di bilirubina uridindifosfoglucuronosil-transferasi (B-UGT). La frequenza nella popolazione è di circa il 16%.

Nella gran parte dei casi la diagnosi avviene nell’età adulta in modo occasionale, di solito grazie a esami del sangue effettuati per controlli di routine.

Se la quantità di bilirubina è elevata (maggiore di 2.5 mg/dl), si può manifestare l’ittero della pelle e delle sclere. Talora i soggetti possono accusare disturbi vaghi come astenia, cefalea, facile affaticabilità.

I geni implicati nella sindrome

L’alterazione genetica interessa il gene UGT1A1.

Il deficit si evidenzia in alcune particolari condizioni: quando è presente un forte stress fisico o psichico, se è avvenuta una eccessiva disidratazione, se si consuma alcol, o se un periodo di digiuno è troppo lungo.

Sindrome di Gilbert e Farmacoterapia: i vantaggi dell’analisi genetica

La sindrome di Gilbert è sempre stata considerata una condizione benigna non associata a disfunzione epatica cronica.

Tuttavia, recenti studi di associazione hanno mostrato un coinvolgimento del gene UGT1A1 nella predisposizione al cancro e nella tossicità di farmaci antineoplastici (irinotecan) e retrovirali (atazanavir). In particolare, in pazienti trattati con irinotecan la presenza della variante UGT1A1*28 determinerebbe conseguenti effetti collaterali (mielosoppressione, diarrea).

L’analisi delle varianti del gene UGT1A1 può dunque essere di grande importanza clinica come test predittivo nella terapia con atazanavir e irinotecan per individuare pazienti che possono maggiormente beneficiare di un trattamento o predire gravi effetti collaterali.

La “Food and Drug Administration” ha già raccomandato la somministrazione di una dose iniziale inferiore del farmaco antitumorale irinotecan per pazienti portatori della variante UGT1A1*28. La disponibilità di un esame rapido, ma accurato per la genotipizzazione del gene UGT1A1 è dunque di estrema importanza.

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