Intervista alla dott.ssa Stefania Vescia, dietologa CDI

L’obesità è una condizione cronica e complessa, influenzata da fattori genetici, ambientali, ormonali e comportamentali. Non si tratta solo di una questione estetica, ma di una vera e propria malattia che richiede un approccio terapeutico strutturato e duraturo, mirato non solo alla perdita di peso, ma anche al suo mantenimento nel tempo.
Perché è importante trattare l’obesità?
Chi soffre di obesità è più esposto al rischio di sviluppare patologie gravi come il diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, alcuni tipi di tumore e una ridotta aspettativa di vita. Per questo motivo, intervenire in modo tempestivo e mirato è fondamentale.
Le strategie terapeutiche: dallo stile di vita ai farmaci
Il primo passo nel trattamento dell’obesità è sempre la modifica dello stile di vita: una dieta ipocalorica bilanciata e l’attività fisica regolare sono alla base di qualsiasi percorso di dimagrimento. Tuttavia, nei casi più severi, questi interventi non bastano. La chirurgia bariatrica può essere un’opzione, ma è invasiva e non adatta a tutti.
Negli ultimi anni, però, la ricerca ha fatto grandi passi avanti, introducendo nuovi farmaci anti-obesità che stanno rivoluzionando il modo in cui affrontiamo questa patologia.
GLP-1: l’ormone che ha cambiato le regole del gioco
I farmaci agonisti del GLP-1, come Semaglutide e (in passato) Liraglutide, imitano l’azione di un ormone prodotto naturalmente dall’intestino dopo i pasti. Questo ormone aiuta a regolare la glicemia, stimola la produzione di insulina e riduce il glucagone. Ma soprattutto, agisce sull’appetito, aumentando il senso di sazietà e riducendo la fame.
Questi farmaci agiscono su più fronti:
- Diminuiscono l’appetito
- Rallentano lo svuotamento gastrico
- Migliorano il controllo glicemico
Tirzepatide: doppia azione per risultati potenziati
Un’evoluzione ancora più promettente è rappresentata dalla Tirzepatide, che agisce sia sul recettore del GLP-1 che su quello del GIP, un altro ormone intestinale coinvolto nel metabolismo dei grassi e nella regolazione dell’insulina. Grazie a questa doppia azione, la Tirzepatide offre un effetto sinergico su appetito, assunzione di cibo e metabolismo.
Benefici oltre la bilancia
Oltre alla perdita di peso, questi farmaci contribuiscono al miglioramento di diversi parametri clinici:
- Pressione arteriosa
- Profilo lipidico
- Glicemia
In questo modo, si riducono i rischi cardiovascolari e metabolici associati all’obesità.
Chi può assumere questi farmaci?
Non tutti i pazienti possono accedere a queste terapie. I criteri di eleggibilità includono:
- IMC ≥ 30 kg/m²
- IMC tra 27 e 30 con almeno una comorbilità correlata al peso (come prediabete, ipertensione, dislipidemia, apnea del sonno, malattie cardiovascolari)
Effetti collaterali e modalità di somministrazione
Come ogni farmaco, anche Semaglutide e Tirzepatide possono causare effetti collaterali, tra cui nausea, vomito, dolori addominali, diarrea o stitichezza. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi sono gestibili.
Entrambi i farmaci si somministrano per via sottocutanea, una volta a settimana, e attualmente sono in fascia C, quindi il costo è a carico del paziente.
Il futuro della terapia anti-obesità
La ricerca non si ferma: presto arriveranno farmaci ancora più efficaci, somministrabili per via orale, con emivita mensile e azione su più recettori ormonali. Un futuro che promette trattamenti sempre più personalizzati e accessibili.
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