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Vaccino antipneumococcico: chi dovrebbe farlo

Lo Pneumococco, o Streptococcus pneumoniae, è un battere molto diffuso che si colloca nel tratto superiore di naso e gola di circa il 70% di adulti e bambini e, nella maggior parte dei casi, non provoca malattia. Il battere, la cui trasmissione avviene per via orale, è tuttavia responsabile della polmonite negli adulti, una patologia che colpisce ogni anno circa 450 milioni di persone, il 7% della popolazione mondiale, e ciò si traduce in circa 4 milioni di morti. Solo nel nostro Paese, secondo l’Istat, è responsabile di oltre 14 mila decessi ogni anno, avendo come target soprattutto la popolazione over 65.

Lo Pneumococco può dare inoltre luogo a malattie:

  • non invasive quali otite media o acuta, bronchite, congiuntivite e sinusite
  • invasive: meningite, osteomielite, peritonite, soprattutto in alcune fasce della popolazione.

Lo pneumococco è patogeno principalmente in soggetti immunodepressi: anziani e bambini, nei soggetti sottoposti a chemioterapia o a terapia con corticosteroidi, in pazienti affetti da diabete, da BPCO (broncopneumopatia cronica ostruttiva), da cardiopatie ischemiche, pazienti con asportazione di milza o affetti da alcolismo.

Il vaccino

Per quanto riguarda i batteri in particolari quelli respiratori abbiamo a disposizione il vaccino antipneumococcico.  Consigliato ad anziani o pazienti con patologie croniche, si esegue una sola volta nella vita e può essere somministrato, a distanza di almeno 12 mesi, anche se il soggetto in passato è già stato sottoposto alla vaccinazione con il tipo 23-valente, più utilizzato negli anni scorsi. Il vaccino 13-valente può essere somministrato anche nei bambini, in 3 differenti dosi, nello specifico il protocollo prevede: tre dosi dai 3 agli undici mesi, due dosi dai 12 ai 23 mesi, una sola dose dai due anni.

A chi è indicato

Il vaccino è indicato nei pazienti

  • cardiopatici
  • con malattie respiratorie croniche
  • diabete mellito
  • epatopatia
  • insuff. renale
  • immunodeficienze congenite o acquisite
  • soggetti che hanno subito l’asportazione della milza.

E’ possibile effettuarlo nei soggetti sopra i 50 anni senza particolari patologie.

Questo vaccino può essere eseguito in qualsiasi momento dell’anno, anche contemporaneamente al vaccino antinfluenzale. Come questo, viene iniettato sul muscolo deltoide del braccio.

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