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Una Pasqua diversa

Intervista alla Dott.ssa Viviana Vecchio, biologa nutrizionista CDI.

La base di questo allarme teorico è sostanzialmente duplice: sperimentale e clinica. Questo è l’anno della prima volta, la prima volta che il Santo Padre benedirà in diretta streaming, il primo anno che non possiamo passarlo con tutti i nostri famigliari, il primo anno che …. e allora …. Forse può essere anche il primo anno per una pasqua diversa.

Chiusi in casa da molte settimane in cui ci stiamo tutti dilettando in cucina a fronte però di pochissimo movimento, perché non pensare a una Pasqua più leggera, all’insegna delle verdure: una Pasqua tutta salute.
Senza abbandonare del tutto la tradizione, mettiamo in tavola si l’agnello, ma… vegetariano. Divertiamoci, insieme a tutta la famiglia, a comporlo sulla teglia del forno, disegnandone le forme e a decorarlo in maniera vivace. Ecco un menù salutare, gustoso, divertente da preparare da soli o con l’aiuto dei più piccoli:

  • per iniziare con un antipasto gustoso sbizzarritevi in tartine al patè di olive, di pomodori secchi, di humus, sottaceti, funghetti e simili, il tutto servito su barchette fatte con foglie di indivia, petali di finocchio o carciofo;
  • scaricate da internet una delle mille ricette per preparare un impasto per polpette o hamburger vegetali. Ce ne sono molti di molti gusti e varietà. Preparatene una quantità abbondante e poi disponetelo sulla teglia disegnando la forma di agnello e usate fagioli per gli occhi, carota per la bocca e qualche altra verdura per decoralo. Poi mettetelo nel forno;
  • un bel contorno delle, sempre buone, patate arrosto e una insalata mista. Se potete usate poco condimento e sale e tanti aromi;
  • come dolce, al posto della classica colomba perché non preparare dei semplici biscotti che potrete tagliare sulla teglia dandogli le forme della pasqua e decorare con piccole gocce di cioccolato, uvetta, canditi, frutta secca a seconda del gusto personale.

Una Pasqua diversa, che impegni e diverta i piccini, che sia di buon auspicio per il tempo futuro. Un fioretto per molti, un’abitudine consolidata per altri, una novità per alcuni, un atto simbolico che possa portare a tutti un po’ di quella soddisfazione tipica della preparazione con le proprie mani di un cibo nuovo, gustoso e differente, da servire in tavola.

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