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Polmonite: chi è più a rischio. Nuovi vaccini

Intervista dott.ssa Cristina Balzarotti, pneuomologa CDI

Ogni anno, la polmonite, infezione causata da un gran numero di batteri e virus, colpisce circa 450 milioni di persone, il 7% della popolazione mondiale, e ciò si traduce in circa 4 milioni di morti. Il principale responsabile della polmonite negli adulti, soprattutto di quelle cosiddette “acquisite in comunità”, cioè nei normali ambienti di vita e di lavoro, extra-ospedaliere, è lo Streptococcus pneumoniae, o Pneumococco, un batterio gram-positivo appartenente al genere Streptococcus.

Quali sono le persone più a rischio?
Lo Streptococcus pneumoniae può anche dare luogo a malattie non invasive (otite media acuta, bronchite, congiuntivite, sinusite) così come a patologie invasive (meningite, osteomielite e peritonite): la virulenza di questo batterio è tuttavia minima. A dover prestare particolare attenzione sono soprattutto i soggetti immunodepressi, gli anziani e i bambini, le persone sottoposte a chemioterapia o a terapia con corticosteroidi. Oltre a condizioni di immunodeficienza, esistono fattori di rischio che predispongono alla polmonite quali fumo, alcolismo, broncopneumopatia cronica ostruttiva, malattia renale cronica e malattia epatica.

Come avviene l’infezione?
I pneumococchi di solito raggiungono i polmoni per via inalatoria o per aspirazione. Si localizzano nei bronchioli, proliferano e danno origine a un processo infiammatorio che inizia negli spazi alveolari con l’essudazione di un liquido. I fluidi agiscono come terreno di coltura per i batteri e facilitano la disseminazione agli alveoli vicini.

Esiste un vaccino?
Fino a pochi anni fa esisteva un vaccino contenente 23 sierotipi, che dopo una prima dose necessitava almeno di un richiamo dopo 5 anni. Più recentemente è stato elaborato un vaccino contenente 13 sierotipi, con maggiore poter immunizzante: è infatti sufficiente praticare una sola dose che dura tutta la vita. Solo nei bambini vengono somministrate 3 dosi. Nel caso i pazienti siano già immunizzati con il vecchio vaccino, sarà possibile somministrare anche questo se è trascorso un anno.

A chi è indicato?
Il vaccino indicato in pazienti cardiopatici, broncopneumopatici, diabetici, epatopatici, nefropatici, affetti da immunodeficienze congenite o acquisite, in soggetti che abbiano subito asportazione della milza. E’ possibile effettuarlo anche in soggetti sopra i 50 anni senza particolari patologie.

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