L’obesità infantile è un problema di salute pubblica globale che continua a crescere, mettendo a rischio la salute delle generazioni future. È fondamentale intervenire con strategie di prevenzione mirate a promuovere abitudini alimentari sane e l’attività fisica, per proteggere i bambini e garantire loro un futuro sano e prospero.
Ne parliamo con la dott.ssa Elena Piacentini, pediatra del Centro Diagnostico Italiano

L’obesità infantile è un problema di salute pubblica globale che continua a crescere, mettendo a rischio la salute delle generazioni future. Si stima che in Italia, i bambini e le bambine di 8-9 anni in sovrappeso sono il 19% di cui quelli con obesità il 9,8%, inclusi quelli con obesità grave che rappresentano il 2,6%
Il fenomeno è complesso e i fattori più coinvolti vanno dalle disuguaglianze di accesso al cibo sano a fattori economici, sociali e strutturali come il marketing pervasivo. La prevenzione è quindi fondamentale e la famiglia e la scuola sono sicuramente determinanti.
In tutta Europa è una delle principali sfide di salute pubblica. Secondo i dati più recenti ne è colpito il 29% dei bambini tra i 7 e i 9 anni, questo significa che quasi un bambino su tre vive con problematiche legate al peso corporeo, con una prevalenza maggiore tra i maschi (31%) rispetto alle femmine (28%).
Il World Obesity Atlas 2023 della World Obesity Federation addirittura prevede che tra il 2020 e il 2035 ci sarà un aumento del 61% del numero di ragazzi e del 75% del numero di ragazze di età compresa tra 5 e 19 anni che vivono con l’obesità nella Regione Europea dell’OMS.
Importante mettere in atto strategie di prevenzione mirate e soluzioni collettive che promuovano abitudini alimentari sane e l’attività fisica, per proteggere i bambini e garantire loro un futuro sano e prospero. Ne parliamo con la dott.ssa Elena Piacentini, pediatra del Centro Diagnostico Italiano
Cos’è l’Obesità Infantile?
L’obesità infantile si riferisce a un eccessivo accumulo di grasso corporeo che va oltre i livelli considerati sani per l’età e il sesso del bambino.
Questo disturbo viene generalmente diagnosticato tramite l’indice di massa corporea (IMC), che tiene conto del peso e dell’altezza del bambino, con valori superiori al 95° percentile rispetto alla media per l’età indicativi di obesità.
L’ obesità se si verifica durante l’infanzia e l’adolescenza può avere gravi conseguenze sulla salute a breve e lungo termine. Se non curata in età pediatrica, infatti, l’obesità persiste nel 70-80% dei casi nell’età adulta.
La Situazione nel nostro paese
In Italia, i dati del 2023 del sistema di sorveglianza nazionale OKkio alla Salute, coordinato dal Centro Nazionale per la Prevenzione delle Malattie e Promozione della Salute dell’Istituto Superiore di Sanità, indicano che il 19% dei bambini e delle bambine di 8-9 anni è in sovrappeso, mentre il 9,8% è in una condizione di obesità, inclusi il 2,6% che soffre di obesità grave.
Questo dato è particolarmente allarmante se si considera che il Paese sta affrontando una doppia sfida: da un lato, l’eccessiva disponibilità di cibo ad alta densità calorica, e dall’altro, un numero crescente di bambini sedentari che trascorrono troppo tempo davanti a schermi e non praticano attività fisica.
Da uno studio condotto sempre dall’ ISS e che ha coinvolto tutte le Regioni e Province Autonome arruolando oltre 50mila bambine/i e altrettante famiglie, si evince che quasi 2 bambini e bambine su 5 non fanno una colazione adeguata al mattino, più della metà consuma una merenda abbondante a metà mattina, 1 su 4 beve quotidianamente bevande zuccherate/gassate e consuma frutta e verdura meno di una volta al giorno. Non solo. Il 37% delle bambine e dei bambini consuma i legumi meno di una volta a settimana e più della metà di loro mangia snack dolci più di 3 giorni a settimana. I dati sull’attività fisica evidenziano che più del 70% non si reca a scuola a piedi o in bicicletta e quasi la metà trascorre più di 2 ore al giorno davanti alla TV, al tablet o al cellulare.
Le Cause dell’Obesità infantile
L’obesità infantile è il risultato di una combinazione di fattori genetici, ambientali, psicologici e comportamentali. Tra le principali cause troviamo:
- Dieta poco equilibrata: Il consumo eccessivo di cibi ricchi di zuccheri, grassi saturi e sale, unito a una scarsa assunzione di frutta, verdura e alimenti integrali, è una delle cause principali dell’obesità.
- Inattività fisica: La vita sedentaria, che include l’uso prolungato di dispositivi elettronici, ha ridotto il tempo dedicato all’attività fisica, favorendo l’aumento di peso.
- Fattori genetici e familiari: La predisposizione genetica può giocare un ruolo importante. Se uno o entrambi i genitori sono obesi, c’è una maggiore probabilità che i figli sviluppino la stessa condizione.
- Fattori psicologici: Stress, ansia o emozioni negative possono portare a comportamenti alimentari disfunzionali nei bambini, come il consumo eccessivo di cibo come risposta emotiva.
- Accesso limitato a cibi salutari: In molte aree urbane, i bambini hanno difficoltà ad accedere a cibi freschi e sani, preferendo alimenti veloci e poco nutrienti.
Quali sono le conseguenze dell’obesità infantile
Le conseguenze dell’obesità infantile sono molteplici e possono durare per tutta la vita. I bambini obesi sono più inclini a sviluppare diverse patologie, tra cui:
- Diabete di tipo 2: L’obesità è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo del diabete di tipo 2, una malattia che può ridurre drasticamente la qualità della vita e portare a complicanze a lungo termine come malattie cardiovascolari.
- Problemi cardiovascolari: L’eccesso di peso è correlato a un aumento del rischio di ipertensione, colesterolo alto e altre malattie cardiovascolari.
- Disturbi ortopedici: L’eccessivo carico sulle articolazioni può causare problemi muscolo-scheletrici e aumentare il rischio di sviluppare dolori articolari precoci.
- Problemi psicologici: I bambini obesi sono spesso vittime di bullismo e discriminazione, il che può portare a una bassa autostima, ansia e depressione.
La prevenzione e il trattamento dell’obesità infantile richiedono un approccio integrato, che coinvolga genitori, scuole, medici e istituzioni pubbliche. Le seguenti misure sono fondamentali per contrastare l’epidemia di obesità infantile:
- Promuovere un’alimentazione sana: Educare i bambini e le famiglie a scelte alimentari più sane, favorendo il consumo di frutta, verdura, cereali integrali e proteine magre, e limitando i cibi ad alta densità calorica.
- Offrire pasti e spuntini equilibrati ogni giorno. Per aiutarsi, può venire in aiuto il piatto Harvard: frutta e verdura dovrebbero occupare metà del piatto. Cereali, riso integrale e pasta integrale dovrebbero occuparne un quarto, mentre proteine come carne magra, pesce, pollame, frutti di mare e lenticchie dovrebbero occupare l’altro quarto del piatto. Come spuntini, al posto delle merendine pensiamo a yogurt con frutti di bosco o cracker integrali con tacchino e avocado. Ottimale sarebbe la diversificazione dei piatti in modo da rendere sempre varia e ottimale la dieta
- Tenere lontano dalla lista della spesa i cibi spazzatura. E’ importante far capire ai bambini che i cibi spazzatura, bevande dolci e succhi di frutta, ricchi di grassi saturi o zucchero non forniscono l’energia necessaria per tutto il giorno che invece apportano altri cibi più salutari.
- Incentivare l’attività fisica: I bambini dovrebbero praticare almeno 60 minuti di attività fisica moderata o intensa ogni giorno.
- Limitare il tempo davanti agli schermi: Le linee guida suggeriscono di limitare il tempo che i bambini trascorrono davanti a dispositivi elettronici (TV, PC, Smartphone, Tablet) per evitare la sedentarietà. Incoraggiare i bambini a divertirsi coinvolgendoli in attività lontane da uno schermo può essere un passo avanti nella lotta contro la sedentarietà.
- Scegliere premi che non siano cibo. Non promettere snack per essersi comportati bene o aver preso un buon voto a scuola. Suggerisci invece come una ricompensa un’attività divertente come una gita in più al parco.
- Assicurarsi che i bambini dormano abbastanza. Dormire troppo poco può aumentare il rischio di obesità. La quantità di sonno è proporzionale all’età del bambino: ad esempio, i bambini dai 6 ai 12 anni hanno bisogno di circa 9-12 ore di sonno al giorno. Gli adolescenti dai 13 ai 18 anni di circa 8-10 ore. Cerca di aiutare tuo figlio ad andare a dormire e a svegliarsi alla stessa ora ogni giorno.
- La prevenzione dell’obesità deve iniziare fin dal periodo prenatale. Stili di vita poco salutari in gravidanza, quali eccessivo incremento di peso o fumo di tabacco possono avere un’influenza negativa sul peso alla nascita e sul rischio di sviluppare obesità infantile.
Alla luce di questi dati e soprattutto delle possibili conseguenze non solo sul singolo individuo ma su tutta la società diventa fondamentale il nostro ruolo di pediatri come garanti e vigilanti della salute dei nostri piccoli pazienti e conseguentemente delle loro famiglie.