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Malattie Sessualmente Trasmesse: conoscerle per evitarle

Intervista alla dott.ssa Roberta Daccò, ginecologa CDI

Le malattie a trasmissione sessuale sono più di trenta, con diverso tempo di incubazione e differente gravità. Alcune interessano l’apparato genitale nello specifico, altre invece possono avere delle ripercussioni in tutto il corpo. Vengono trasmesse attraverso rapporti sessuali non protetti dal profilattico che, anche se non è in grado di proteggere dalla trasmissione di tutte le malattie, rimane comunque il mezzo più efficace di prevenzione. HIV, Epatiti, gonorrea, HPV, sifilide, ma anche le più comuni e frequenti Clamidya e Micoplasmi possono avere conseguenze molto gravi per la salute femminile e maschile.

Tralasciando i virus la cui trasmissione è ben nota di HIV, e dell’epatite B e C, occorre sottolineare la pericolosità dei virus HPV, causa del tumore del collo dell’utero, dei genitali esterni e della vagina nella donna, del tumore anale nell’uomo e nella donna, del tumore del pene nell’uomo e dei condilomi in entrambi i sessi. Questi virus possono venire trasmessi anche pur utilizzando il preservativo e talora rimangono latenti per molti anni nell’individuo dando segno della loro presenza molto tempo dopo il reale contatto. Per l’HPV da qualche anno è disponibile una vaccinazione che ha già avuto un impatto molto positivo nella prevenzione primaria dell’infezione, tanto che da quest’anno il ministero della salute ha proposto gratuitamente anche la vaccinazione dei ragazzi fino ai 18 anni, nell’ottica di limitare il più possibile la circolazione dell’infezione.

Parliamo di HPV, un virus ancora poco temuto
Il tumore del collo dell’utero può essere causato anche da altre infezioni a trasmissione sessuale?

Sempre tra i virus dobbiamo ricordare l’ Herpes simplex genitalis che, una volta contratto, risale le radici nervose della zona dando riacutizzazioni frequenti e dolorosissime, oltre che a aumentare nella donna il rischio di tumore al collo dell’utero.

In Europa e nel nostro Paese si risente ancora parlare di infezioni che sembravano ormai relegate al secolo scorso
Stiamo assistendo a un ritorno di infezioni che pensavamo ormai lontane. Tra quelle batteriche la gonorrea, un batterio una volta molto più raro, ma ora in aumento con i flussi migratori e con la promiscuità dei rapporti. Nel maschio inizialmente da un’uretrite con secrezione purulenta, nella donna una vaginite con bruciori urinari. Questo batterio però nella donna può risalire nel canale cervicale dentro all’utero, causando endometrite, nelle tube salpingite con rischio di infertilità e gravidanza extrauterina, dolore pelvico cronico. Nell’uomo l’infezione da gonorrea aumenta del 20% il rischio di carcinoma prostatico. Anche las ifilide fino a qualche anno fa praticamente scomparsa nei paesi occidentali, sta vivendo una ripresa preoccupante ed è causata da un batterio che si trasmette sessualmente per contatto diretto in caso di rapporto durante la prima fase attiva dell’infezione. L’infezione primaria si manifesta nella sede di contatto ma se non riconosciuta o non ben trattata può dare luogo a disseminazione del batterio nel sangue con interessamento in una fase secondaria o terziaria a manifestazioni cutanee o viscerali, per lo più vascolari o nervose che si possono manifestare anche molti anni dopo. La malattia può anche essere trasmessa dalla madre al feto durante il parto causando la sifilide congenita.

Tra le più diffuse?
Decisamente la candida, un fungo che può facilmente infettare le regioni genitali sia maschili che femminili, la sua causa può essere la trasmissione sessuale ma, più facilmente, una autoinfezione legata alla presenza a bassa carica del germe nell’ambiente genitale e che si moltiplica in corso di alcune situazioni favorenti quali assunzione di antibiotici o stress. E’ necessario mettere in atto una terapia radicale, spesso anche orale in modo da prevenire le riacutizzazioni delle candidosi, in alcune donne soprattutto molto frequenti e fastidiose.
Il micoplasma è un microorganismo molto diffuso che si trasmette per lo più a livello sessuale e che può causare nella donna infertilità per endometriti e salpingiti, aborti spontanei anche ripetuti, nell’uomo infertilità per uretriti e prostatiti e pielouretriti se non riconosciuto e trattato con la terapia antibiotica adatta tempestivamente. E’ estremamente diffuso in quanto si riscontra, quando ricercato anche in donne non sintomatiche, nel 20% della popolazione.
L’ultimo germe di cui è necessario ricordare l’estrema pericolosità in caso di infezione in seguito a rapporti non protetti è la chlamydia, che è responsabile delle infezioni sessualmente trasmesse più frequenti, sempre in relazione alla crescente promiscuità sessuale senza protezione. Le donne sono molto più vulnerabili in quanto l’infezione con malattia è sei volte più frequente nel sesso femminile che in quello maschile. Secondo una stima dell’Organizzazione mondiale della sanità, la prevalenza dell’infezione da clamidia nelle giovani donne di età compresa tra i 16 e i 24 anni è del 24-27%, quindi molto alta. Si manifesta con secrezioni vaginali abbondanti e dolori addominali, talora bruciori urinari o sanguinamento dopo il rapporto. Nell’uomo è causa di uretriti con secrezioni purulente. In seguito alla risposta immunitaria dell’organismo a questa infezione si possono causare danni seri specificatamente a livello tubarico causando infezione pelvica acuta, infezione tubarica non conseguente infertilità oppure rischio di future gravidanze extrauterine. Talora la diagnosi non è così facile in quanto confondibile con altre simili molto meno pericolose e si deve fare eseguendo un tampone sul collo dell’utero specifico per questo microorganismo.

In conclusione occorre ribadire quanto sia necessario per il benessere fisico e psicologico, nell’ottica di mantenere un buono stato di salute e garantire una successiva fertilità, proteggersi durante i rapporti sessuali con l’uso costante del preservativo, che va utilizzato sempre sin dall’inizio dell’atto sessuale, sia genitale, che anale, che orale.

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