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Il nuovo vaccino contro l'Herpes Zoster

L’Herpes Zoster (HZ) è una malattia virale, acuta, causata dalla riattivazione dell’infezione latente del virus Varicella zoster.

In seguito alla riattivazione del virus, si manifesta una malattia molto più severa nell’adulto e soprattutto nell’anziano. L’incidenza dell’Herpes Zoster nella popolazione di età superiore ai 50 anni è di 1 su 3, con una crescita  proporzionale all’aumento di età.

La prevenzione

Al momento, in Italia, la patologia può essere prevenuta con un vaccino virus vivo che si può somministrare dai 50 anni di età ed è particolarmente indicato in quei pazienti affetti da diabete mellito, patologia cardiovascolare, broncopneumopatia cronica ostruttiva o candidati al trattamento con terapia immunosoppressiva.

Si tratta di fattori che aumentano il rischio di sviluppare un’infezione da herpes virus o ne aggravano il quadro sintomatologico.

Il prodotto viene somministrato dopo attenta valutazione alle persone con difese immunitarie compromesse che sono quelle maggiormente a rischio.

Il nuovo vaccino

Da 2021 è somministrabile anche in Italia il nuovo vaccino inattivato approvato dalla Food and Drug Administration (FdA) degli Stati Uniti nel 2017 e dall’Agenzia europea per i medicinali (Ema) nel 2018. Si tratta di un vaccino ricombinante adiuvato, che non contiene una componente viva del virus varicella-zoster, ma è realizzato combinando la glicoproteina G (gE), che si trova sulla superficie del virus, con sostanze che stimolano la risposta immunitaria.

Il vaccino permette all’organismo di produrre più rapidamente gli anticorpi specifici contro il virus Varicella-Zoster nel momento in cui il virus latente nei gangli nervosi si riattiva, contrastando così lo sviluppo di herpes zoster e delle sue complicanze.

Il vaccino è indicato alle persone dai 50 anni di età e ai soggetti fragili a partire dai 18 anni.

La sua efficacia è del 97% nei soggetti cinquantenni e del 91% negli ultra settantenni

Ha inoltre dimostrato un profilo di tollerabilità anche nei pazienti immunocompromessi.
Questo vaccino cambia radicalmente la storia dell’Herpes Zoster, in particolare per le persone immunocompromesse: nei soggetti adulti (18 anni ed oltre) sottoposti a trapianto di cellule staminali emopoietiche autologhe o affetti da neoplasie ematologiche l’efficacia è stata rispettivamente, pari a circa il 78 % e 87%.

Rispetto alla nevralgia post erpetica l’efficacia varia da circa il 70% negli ultra ottantenni a circa il 100% nelle persone di 50 anni e la protezione sembra perdurare per diversi anni.

Questo vaccino si è anche dimostrato efficace nel prevenire altre complicanze correlate all’infezione da herpes virus, diverse dalla nevralgia post erpetica come la sovra infezione batterica delle lesioni, la disseminazione cutanea, la miocardite, la pancreatite, l’ulcerazione gastrica, l’angioite granulomatosa e l’interessamento del sistema nervoso centrale.

Si tratta di un importante passo avanti, tant’è che nei Paesi in cui è stato registrato (in Germania, negli Stati Uniti, nel Regno Unito e in Canada), ha ricevuto una raccomandazione preferenziale rispetto al vaccino vivo attenuato.

Il protocollo vaccinale

Il protocollo vaccinale prevede due dosi da somministrarsi a due mesi l’una dall’altra, per via intramuscolare nel muscolo deltoide.

In caso di necessità tale periodo può essere aumentato fino a sei mesi. In soggetti che sono o che potrebbero diventare immunocompromessi o immunodeficienti a causa di terapia o malattia e che trarrebbero beneficio da un programma di vaccinazione più breve, la seconda dose può venire somministrata da uno a due mesi dopo la dose iniziale.

Questo vaccino inoltre può essere somministrato con la stessa schedula vaccinale in soggetti precedentemente vaccinati con il vaccino vivo attenuato.

Può anche essere somministrato contemporaneamente al vaccino anti influenzale inattivato non adiuvato, al vaccino anti pneumococcico polisaccaridico 23 valente e al vaccino anti difterite/tetano/pertosse (componenete acellulare) ad antigene ridotto.

In caso di cosomministrazione al vaccino anti pneumococcico 23 valente, si sono manifestati più frequentemente effetti collaterali quali febbre e brividi.

La vaccinazione contro Herpes Zoster può essere somministrata a due settimane di distanza dalla vaccinazione Covid-19.

L’obbligatorietà della vaccinazione antivaricella è recente. Infatti è cominciata con la corte del 2017. La malattia si contrae prevalentemente in età pediatrica e fin ora è stata molto diffusa, perché prima non vi era una campagna vaccinale estesa. Di conseguenza vi è ancora una popolazione che crescerà e invecchierà dopo aver contratto la varicella e sarà potenzialmente a rischio di sviluppare l’herpes zoster. Per questa ragione, per i prossimi decenni, la prevenzione dell’herpes zoster sarà fondamentale.

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