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Giornata Mondiale contro l'Epatite: test gratuiti al CDI

Allarme “casi sommersi” di epatite a causa della pandemia di Covid-19.

Milano, 26 luglio 2021 – Secondo l’Istituto Superiore di Sanità l’emergenza Covid-19 può aver ridotto le diagnosi di epatite, distogliendo l’attenzione del pubblico da questa patologia e aumentando così i casi “sommersi”, già stimati nel 2019 in circa 250.000-300.000 in tutta Italia. Per favorire la consapevolezza e la diagnosi di questa patologia, il Centro Diagnostico Italiano – CDI aderisce alla giornata mondiale ad essa dedicata, offrendo la possibilità di sottoporsi gratuitamente al test salivare a risposta rapida per la diagnosi dell’epatite C (HCV).

Senza necessità di prenotarsi, il test potrà essere effettuato nella giornata di mercoledì 28 luglio, dalle 7.30 alle 10.30 nelle sedi:

Per sottoporsi all’esame è necessario non aver mangiato, bevuto o fumato nei 30 minuti.

Fulvio Ferrara, Direttore del Dipartimento di Medicina di Laboratorio, Genetica Medica e Anatomia Patologica del Centro Diagnostico Italiano commenta l’iniziativa: “La pandemia di Covid-19 contro cui stiamo lottando da quasi un anno e mezzo ha catalizzato l’attenzione dell’opinione pubblica e molti hanno, purtroppo, iniziato a trascurare la prevenzione e la lotta ad altre gravi patologie, come l’epatite C. Pertanto, mai come adesso, promuovere comportamenti consapevoli e favorire la diagnosi precoce è importantissimo. Nei suoi 46 anni di attività il Centro Diagnostico Italiano ha fatto della prevenzione uno dei suoi focus principali, grazie alla consulenza dei suoi esperti, alla capillare presenza sul territorio e alle campagne a favore della popolazione, come i test “on the road” svolti anche in occasioni come il Giro d’Italia degli scorsi anni“.

Ogni anno, il 28 luglio, l’Organizzazione Mondiale della Sanità promuove il World Hepatitis Day, la giornata mondiale contro l’epatite. La campagna 2021 per la conoscenza, la prevenzione e la lotta contro questa patologia è focalizzata sul messaggio “Hepatitis can’t wait” e intende sottolineare la necessità di ampliare il più possibile la diffusione dei test per la diagnosi delle persone asintomatiche e delle innovative terapie antivirali, di stimolare governi e amministrazioni locali a promuovere investimenti a favore dell’eradicazione della malattia e a porre fine allo stigma sociale che da sempre è associato a questa patologia.

Secondo l’Istituto Superiore di Sanità tra i fattori di rischio per il contagio vi sono: l’esposizione in ospedale (42,1%), i trattamenti estetici effettuati in strutture non adeguate nell’igiene (come manicure, piercing e tatuaggi – 36,8%), l’assunzione di droghe (23,5%), un convivente HCV positivo (21,4%). E’ in calo la percentuale di casi dovuti a una esposizione sessuale, intesa come partner sessuali multipli o mancato uso del profilattico in corso di rapporti occasionali (5,6% dei casi rispetto ai 30,6% dell’anno precedente).

L’esame per la diagnosi rapida dell’epatite C consiste in un prelievo salivare, assolutamente non doloroso, che permette di individuare il virus dell’epatite e offre una risposta in soli venti minuti. In caso di positività, il paziente sarà invitato ad effettuare un prelievo ematico per la conferma della diagnosi.

L’epatite C
L’epatite C è una malattia infettiva del fegato causata da un virus denominato HCV. Il virus attacca principalmente il fegato causando la morte delle cellule epatiche e provocando di conseguenza danni strutturali e funzionali molto gravi.
Dai 130 ai 210 milioni d’individui nel mondo presentano un’infezione cronica da virus dell’Epatite C, tuttavia non è possibile definire un numero preciso: anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità è in grado di fornire solo stime di prevalenza dell’infezione.

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