Nuovi appuntamenti 2024 nelle sedi del Centro Diagnostico Italiano di via Saint Bon, Bicocca, Legnano, Cernusco e Varese, all’Ospedale San Raffaele e nei Punti Raf: oltre 22mila test i test già effettuati.
Milano, 7 maggio 2024 – Per oltre 16 anni, il programma EASY Test ha giocato un ruolo cruciale a Milano nell’aumentare l’accesso al test HIV al di fuori dell’ambiente ospedaliero. Il progetto, sviluppato in una collaborazione tra l’Unità di Malattie Infettive dell’Ospedale San Raffaele, il Centro Diagnostico Italiano, il Centro Malattie Sessualmente Trasmissibili dell’ATS Città Metropolitana e ANLAIDS – Lombardia, con il patrocinio del Comune di Milano, prevede l’offerta di test salivari a risposta rapida per HIV in forma anonima e gratuita e riprende per il 2024 con appuntamenti mensili nelle sedi del Centro Diagnostico Italiano di via Saint Bon, Bicocca, Legnano, Cernusco e Varese, oltre che all’Ospedale San Raffaele e nei Punti Raf.
Il prossimo appuntamento è previsto per il 10 maggio nelle sedi CDI, dalle ore 10.30 alle ore 12 (con test salivare per HIV e HCV) e al Punto prelievi San Raffaele in via Spallanzani 15, dalle ore 12 alle ore 18 (con test pungidito HIV). Non è necessaria la prenotazione.
I numeri di EASY TEST
I dati relativi all’attività di EASY test tra il 2008 e il 2022, sono stati raccolti e pubblicati in un lavoro pubblicato sulla rivista New Microbiologica, frutto della collaborazione di tutti gli enti coinvolti. Complessivamente, dal 2008 al 2022 sono stati eseguiti 22.186 test rapidi per l’HIV, con una tendenza stabile e una parziale riduzione nel 2020, da collegare alla pandemia da SARS-CoV-2 che ha causato anche una riduzione globale dell’accesso allo screening dell’HIV e alle terapie. Itest sono stati effettuati sia durante gli appuntamenti mensili sia durante eventi pubblici, con un numero mediano di 85 utenti al giorno.
Più gli uomini ad accedere al test – il 75% degli utenti, con un’età media di 40 anni che scende a 35 tra le donne. Durante gli eventi pubblici, il 65% delle persone si è avvicinato al test HIV per la prima volta, mentre durante gli appuntamenti mensili il 20% era un utente ricorrente. Complessivamente il 99,9% degli utenti ha espresso un buon livello di soddisfazione per il programma e ha dichiarato che avrebbero consigliato a un amico di sottoporsi al test HIV rapido e anonimo. In 116 persone l’infezione da HIV è stata rilevata e confermata con un test ematico standard: tutti sono stati efficacemente collegati alle cure.
“I risultati che il gruppo di lavoro ha raccolto e pubblicato da questa lunga esperienza di EASY TEST ci indicano una prevalenza dell’infezione da HIV dello 0,52%, con il 100% delle persone diagnosticate collegate alle cure entro 24 ore: ampliare l’accesso al test portandolo anche fuori dal luogo ospedaliero, in sedi più prossime ai cittadini come i centri diagnostici e poliambulatoriali e offrendo test rapidi e gratuiti si è rivelato una strategia di test-and-treat efficace. L’approccio sul territorio, il cosiddetto “point-of-care” consente di coinvolgere popolazioni diverse, anche quelle a basso rischio di infezione da HIV: un accesso più personalizzato alla prevenzione dell’HIV che aiuta a superare lo stigma associato alle malattie sessualmente trasmissibili, erroneamente ritenute appannaggio solo di fasce specifiche della popolazione”, – spiega Fulvio Ferrara, direttore del Servizio Integrato di Medicina di Laboratorio del Centro Diagnostico Italiano.
“L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha fissato l’ambizioso obiettivo “90-90-90” per porre fine all’epidemia di HIV entro il 2030: si tratta quindi di diagnosticare il 90% di tutti i casi di HIV, assicurare almeno al 90% di tutte le persone diagnosticate l’accesso alle terapie antiretrovirali e a far sì che il 90% di loro raggiunga la soppressione della carica virale. La proporzione nascosta di infezioni da HIV non diagnosticate in Italia è in diminuzione ma ancora da considerare, evidenziando la priorità di superare la non consapevolezza e promuovere un accesso facile al test, che può garantire un rapido collegamento alle cure, la conferma e la stadiazione rapida delle infezioni da HIV, oltre all’accesso alle informazioni necessarie per iniziare la terapia”, conclude Antonella Castagna, primario di Malattie Infettive all’IRCCS Ospedale San Raffale e docente di Malattie Infettive all’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano.