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E' mancato il prof. Juan Rosai

Il Centro Diagnostico Italiano saluta commosso il prof. Juan Rosai, mancato mercoledì 9 luglio all’affetto dei suoi cari e di tutti coloro che hanno avuto il privilegio di lavorare con lui, nel corso della sua lunga e prestigiosa carriera.

In memoria del Prof. Juan Rosai – Il nostro ricordo nelle parole del prof. Andrea Casasco, Direttore Medico del CDI.

“Ci ha lasciati il Professor Juan Rosai, grande medico e scienziato della Anatomia Patologica. Con affetto e grande stima da parte di tutti noi del Centro Diagnostico Italiano, dove ha lavorato negli ultimi 15 anni di vita, ma certamente da parte da parte di tutta la comunità scientifica internazionale. Nato in Italia nel 1940 (ne era molto fiero), cresciuto in Argentina fino alla laurea in Medicina e alla specializzazione, raggiunse i massimi livelli accademici e scientifici negli USA. Difficile ripercorrere la straordinaria carriera del Prof. Rosai perché occupò nella sua vita ruoli di massimo prestigio, dalla Washington University di Saint Louis (Missouri), alla Yale University School of Medicine di New Haven (Connecticut), fino al Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York. Quando tornò in Italia a Milano nel 2000, dopo avere collaborato con l’Istituto Italiano dei Tumori, nel 2005 creò il suo Centro di Consulenza di Anatomia Patologia Oncologica presso il Centro Diagnostico Italiano (CDI). Autore di oltre 400 pubblicazioni sulle maggiori riviste scientifiche, fu un grande maestro nel campo della Anatomia Patologica e curò la stesura, con costante impegno, e gli aggiornamenti del libro di testo redatto con il suo mentore, Prof.  Ackerman, che risulta ancora oggi un riferimento mondiale per ogni medico anatomo-patologo. Straordinaria la sua energia didattica che profondeva sia organizzando sessioni al microscopio con i Colleghi Patologi sia in occasione di convegni o congressi. Con la “umiltà” del grande medico e scienziato, cioè a livello seminariale o ad alto livello internazionale. Rimarrà nella memoria di chiunque lo abbia conosciuto, oltre che per la profonda erudizione culturale, anche per le sue peculiari qualità umane, per i suoi saggi insegnamenti in campo medico e per l’identificazione di una patologia, la “Malattia di Rosai-Dorfman”:  con tutti quegli istiociti in una linfoadenopatia massiva che deve essere interpretata in ogni diagnosi differenziale nelle patologie del tessuto linfoide.
Da tutti, un grazie per quello che, a tutti, hai insegnato.”

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