Ne parliamo con la dott.ssa Elena Barbieri, endocrinologa CDI

Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS, 2023), oltre 220 milioni di donne vivono con una diagnosi di diabete, con un trend in crescita soprattutto nei Paesi a medio e basso reddito.
Sebbene la prevalenza complessiva sia comparabile tra i sessi, le donne con diabete presentano un rischio maggiore di complicanze cardiovascolari, metaboliche e psicologiche, rispetto agli uomini affetti dalla stessa condizione. Tale differenza riflette l’interazione complessa tra fattori biologici, ormonali e socio-comportamentali.
Differenze biologiche e ormonali
Gli ormoni sessuali femminili, come estrogeni e progesterone, influenzano il metabolismo del glucosio e la sensibilità all’insulina. Gli estrogeni, in particolare, favoriscono l’assorbimento del glucosio nei muscoli e riducendo la lipolisi, migliorano il controllo glicemico.
Durante la menopausa, la riduzione degli estrogeni porta a un peggioramento del metabolismo, con aumento del grasso viscerale e della glicemia a digiuno, aumentando il rischio di diabete di tipo 2.
Rischio cardiovascolare
Il diabete annulla o riduce significativamente la protezione cardiovascolare estrogeno-mediata tipica del sesso femminile in età fertile.
Studi recenti mostrano che le donne con diabete di tipo 2 hanno un rischio di malattia coronarica superiore del 40–50% rispetto agli uomini con la stessa condizione
Diabete e salute riproduttiva
Il diabete gestazionale (GDM) rappresenta una delle principali criticità per la salute endocrino-metabolica della donna.
Si stima che il GDM interessi circa il 10–15% delle gravidanze nei Paesi industrializzati (ADA, 2024). Tale condizione aumenta il rischio di macrosomia fetale, preeclampsia e diabete di tipo 2 nel decennio successivo alla gravidanza, sia per la madre sia per il neonato.
Inoltre, il DM cronico può determinare irregolarità ovulatorie e ridotta fertilità per alterazione dell’asse ipotalamo-ipofisi-ovaio, mentre l’iperinsulinemia è frequentemente associata a sindrome dell’ovaio policistico (PCOS).
Durante la menopausa, il diabete può aggravare i disturbi vasomotori e accelerare il declino osseo, favorendo l’osteoporosi.
Impatto psicologico e sociale
La prevalenza di depressione nelle donne con diabete è circa due volte superiore rispetto agli uomini con la stessa patologia (Ali et al., Diabet Med, 2006).
Fattori come la percezione del corpo, la maternità, la gestione familiare e lo stigma sociale contribuiscono a un maggiore carico psicologico, con potenziale riduzione dell’aderenza terapeutica.
Le differenze di genere nella gestione del diabete riflettono anche ineguaglianze di accesso alle cure, soprattutto nei contesti socioeconomici più fragili.
Complicanze micro e macrovascolari
Numerose evidenze indicano che le donne sviluppano complicanze diabetiche più precocemente e talvolta in forma più severa.
Retinopatia diabetica: rischio aumentato in gravidanza e menopausa, probabilmente per variazioni ormonali e vascolari.
Neuropatia periferica: incidenza comparabile ma maggiore impatto funzionale nelle donne.
Infezioni urinarie e genitali: più frequenti a causa dell’ambiente iperglicemico e dell’anatomia del tratto urogenitale femminile.
6. Medicina di genere e prospettive cliniche
Le linee guida recenti (SID-AMD 2023; ADA 2024) raccomandano un approccio di genere nella prevenzione e gestione del diabete:
- monitoraggio glicemico adattato ai cicli ormonali e alla menopausa;
- sorveglianza cardiovascolare intensificata;
- educazione terapeutica e nutrizionale specifica per le fasi della vita femminile;
- integrazione del supporto psicologico e della salute riproduttiva nel piano di cura.