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Disturbo del linguaggio, tappe e falsi miti

Il disturbo del linguaggio può riguardare la comprensione, l’espressione o entrambe le abilità linguistiche. Intervista alla dott.ssa Vittoria Vaccaro, logopedista CDI

Nel disturbo del linguaggio comprensione, una persona ha difficoltà a comprendere il linguaggio parlato o scritto, mentre nel disturbo del linguaggio espressione riscontra problemi nel comunicare in modo chiaro e coerente. Alcune persone possono presentare difficoltà in entrambe le aree, noto come disturbo del linguaggio misto. È importante consultare uno specialista del linguaggio o un professionista della salute se si sospetta un disturbo del linguaggio, poiché un trattamento tempestivo può migliorare le abilità linguistiche e facilitare una comunicazione più efficace.

La comprensione del linguaggio

Il disturbo del linguaggio in comprensione, noto anche come disturbo del linguaggio recettivo, è una condizione in cui un bambino ha difficoltà a comprendere il linguaggio parlato o scritto. Le seguenti sono alcune caratteristiche che potresti notare nel tuo bambino, ma è importante ricordare che ogni bambino è unico e potrebbero esserci variazioni individuali.

Ecco una panoramica generale delle competenze linguistiche che ci si aspetta comunemente siano sviluppate nei bambini a determinate età in comprensione:

  • All’età di 12/18 mesi – comprensione delle istruzioni verbali semplici, quali “prendi il giocattolo” o “dai un bacio”
  • All’età di 2/3 anni – comprensione di domande semplici, quali “Dove è il tuo naso?” o “Cosa fa il cane?”
  • Tra i 2/3 anni – vocabolario in crescita: sviluppo di un vocabolario di base e capacità di identificare oggetti comuni o parti del corpo
  • Tra i 3/4 anni – sviluppo della comprensione di frasi più complesse, come “Metti il libro sulla mensola e prendi il bicchiere dalla cucina”
  • A partire dai 4-5 anni – Comprensione della lettura: sviluppo di competenze di comprensione della lettura e capacità di seguire semplici storie o testi.

Conoscere le principali tappe di sviluppo del linguaggio può fornire numerosi vantaggi:

  • Valutare se un bambino stia acquisendo il linguaggio in modo adeguato o se possano esserci possibili ritardi o difficoltà. Le tappe di sviluppo del linguaggio ci permettono di identificare eventuali campanelli di allarme precoci, che potrebbero indicare la presenza di un disturbo del linguaggio.
  • Intervenire tempestivamente, offrendo supporto e interventi appropriati per favorire lo sviluppo linguistico dei bambini con disturbi del linguaggio. Questo può includere interventi come terapie del linguaggio, consulenze specialistiche o programmi educativi mirati a stimolare le abilità linguistiche dei bambini.
  • Distinguere tra i ritardi linguistici che sono considerati parte del normale sviluppo e quelli che potrebbero richiedere un intervento più approfondito. Questo aiuta a evitare preoccupazioni eccessive in caso di variazioni normali nello sviluppo del linguaggio e a garantire che i bambini che necessitano di supporto aggiuntivo ricevano l’attenzione necessaria.
Sviluppo del linguaggio espressivo

Ecco, quindi, alcune tappe dello sviluppo del linguaggio verbale da tenere in considerazione, che, come nel caso della comprensione, potranno essere una guida nell’osservazione del proprio bambino e nel valutare se sia presente un ritardo.

È essenziale tenere presente che ogni bambino è un individuo unico, e quindi possono esserci differenze individuali e variazioni nel loro sviluppo delle abilità linguistiche.

A 24 mesi:
  • Il bambino utilizza principalmente il linguaggio come mezzo di comunicazione;
  • Il suo vocabolario comprende circa 300 parole, con almeno più di 50 parole in uso attivo;
  • È in grado di esprimersi in modo tale che almeno il 50% delle sue parole sia comprensibile a un estraneo;
  • Produce mediamente da 4 a 10 nuove parole al giorno, arricchendo costantemente il suo vocabolario.
A 36 mesi:
  • Il bambino ha sviluppato una buona capacità espressiva in modo che un famigliare possa comprendere almeno il 75% di ciò che dice, mentre un estraneo dovrebbe essere in grado di capire almeno il 50%;
  • È in grado di formulare frasi di senso compiuto, utilizzando una grammatica più strutturata;
  • Inizia a fare delle narrazioni “a catena”, ovvero a ripercorrere informazioni ed esperienze quotidiane senza necessariamente costruire una vera e propria storia;
  • Ha acquisito la capacità di concordare il soggetto e il verbo nelle frasi che produce.
A 4 anni:
  • Il bambino ha acquisito la maggior parte dei suoni del linguaggio, ad eccezione di alcuni fonemi come la “R” che possono richiedere ancora un po’ di lavoro;
  • Le sue abilità comunicative sono così sviluppate che una persona non familiare dovrebbe essere in grado di comprendere il 100% di ciò che dice;
  • Inizia a sviluppare la capacità di narrare storie, anche se non ancora in modo completamente strutturato.
A 5 anni:
  • Il bambino ha completato l’acquisizione di tutti i suoni del linguaggio, rendendo il suo inventario fonetico-fonologico completo;
  • Le sue narrazioni sono ricche di elementi strutturali e possono contenere situazioni problematiche da risolvere;
  • Ha sviluppato i prerequisiti fondamentali per l’apprendimento della lettura e della scrittura, che sono importantissimi per l’ingresso alla scuola primaria.

Queste tappe di sviluppo del linguaggio mostrano l’evoluzione delle abilità linguistiche dei bambini nelle diverse fasce d’età, passando dalla semplice espressione di parole singole alla capacità di costruire frasi complesse e narrazioni strutturate. Questo sviluppo è importante per una comunicazione efficace e per prepararsi al successo nell’apprendimento scolastico.

Tabella riassuntiva tappe di sviluppo del linguaggio
EtàComprensioneProduzione
12-18 mesiIstruzioni sempliciIntenzione comunicativa e prime parole
24 mesiDomande semplici300 parole
36 mesiCrescita vocabolarioFrasi semplici e concorda sogg-verbo
4 anniFrasi complesseTutti li capiscono (manca solo la R) e narra storie
5 anniLettura e storie sempliciNarrazione storie complesse, problem solving e prerequisiti apprendimento


Relativamente all’acquisizione dei suoni del linguaggio, questa simpatica immagine mostra a quale età ci aspettiamo che il nostro bambino inizi a pronunciarli.  


I falsi miti della logopedia

Per queste ragioni, vogliamo sfatare alcuni falsi miti della logopedia.

  1. Bilinguismo= Confusione
    No: al contrario, l’esposizione a diverse lingue potenzia le funzioni cognitive e contribuisce allo sviluppo cognitivo. Non c’è motivo di limitarsi a una sola lingua, in quanto l’esposizione a più lingue può essere vantaggiosa per il bambino.
  2. Aspettare fino ai 4 anni per consultare un logopedista.
    No: anche solo per una consulenza, non c’è un’età minima. Il linguaggio fa parte del nostro sviluppo, prima in forma non verbale con i gesti e successivamente in forma verbale. Sarà il logopedista a fornire indicazioni circa la necessità o meno di un intervento, ma è importante agire tempestivamente per una consulenza poiché Un intervento precoce è più efficace, nonché più efficiente.
  3. “È solo pigro, il mio ha iniziato a parlare dopo i 3 anni.
    No: queste affermazioni non sono basate su evidenze scientifiche e pertanto non è consigliabile affidarvisi nel determinare se vi siano difficoltà di linguaggio. È importante rivolgersi a professionisti qualificati per una valutazione accurata ed avere indicazioni rispetto a come procedere.

Per concludere, la consulenza di professionisti qualificati e la comprensione accurata del processo di sviluppo linguistico dei bambini sono fondamentali per fornire il supporto adeguato al loro sviluppo linguistico.

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