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Abbronzatura d’alta quota? Sì, ma con molta attenzione

Intervista alla dott.ssa Michela Quaglini, dermatologa CDI

Il sole emette diverse radiazioni che per la maggior parte vengono assorbite dall’atmosfera terrestre. Le radiazioni che riescono a passare questo filtro sono:

  • Radiazioni visibili non dannose per la cute, stimolano la serotonina, importante neurotrasmettitore che regola diverse attività dell’organismo tra cui il ritmo sonno-veglia e il ritmo circadiano ormonale.
  • Radiazioni infrarosse non dannose, percepita dal nostro corpo come calore.
  • Radiazioni UV classificate in tre gruppi in base alla lunghezza d’onda.
I raggi UV e il loro effetto sulla pelle
  • Raggi UV-A rappresentano circa il 95% dei raggi ultravioletti che colpiscono la terra, penetrano in profondità nella cute e stimolano la produzione di melanina responsabile dell’abbronzatura (meccanismo naturale di difesa della pelle nei confronti dei raggi solari). Avendo però una elevata lunghezza d’onda più stiamo esposti, più penetrano in profondità causando danni importanti al collagene ed elastina.
  • Raggi UV-B costituiscono il 5%dei raggi ultravioletti e possono penetrare meno in profondità rispetto ai raggi UV-A, causano comunque importanti danni alle  cellule  in particolare  a livello delle informazioni genetiche contenute nel DNA. La quantità maggiore si trova nel periodo tra aprile e ottobre e la loro intensità è influenzata in particolare dall’altitudine e dall’orario della giornata.
  • Raggi UV-C sono i più dannosi per la cute avendo un alto potere cancerogeno, vengono filtrati dallo strato di ozono dell’atmosfera.
I benefici per l’organismo

Bisogna però ricordare che i raggi UV non sono solo dannosi, sono anche responsabili di alcuni processi benefici per l’organismo:

  • Stimolano la produzione di Vitamina D che oltre ad essere utile per l’assorbimento del calcio, stimola la risposta immunitaria attivando i linfociti T.
  • Sono i responsabili della produzione di melanina che è all’origine dell’abbronzatura (processo naturale di protezione della cute).
  • Favoriscono l’ossigenazione della pelle, migliorando la circolazione sanguigna.
Come proteggere la pelle per un’abbronzatura sicura

Perciò è importante proteggere la pelle in modo adeguato tenendo in considerazione i differenti fattori di variazione dell’intensità dei raggi solari

In particolare:

-ALTITUDINE : più aumenta l’altitudine più aumenta l’intensità dei raggi UV-B che, come abbiamo detto prima, causano importanti danni alle cellule penetrando in profondità nella cute.

– STAGIONE: i raggi UV sono più pericolosi in estate a causa dell’intensità dei raggi UV-B (non bisogna però dimenticare che i raggi UV-A agiscono con la stessa intensità durante tutto l’anno).

– SUPERFICI RIFLETTENTI: la neve, ma anche l’acqua, essendo superfici riflettenti aumentano l’intensità delle radiazioni solari.

– CONDIZIONI METEREOLOGICHE: non bisogna farsi ingannare dalla presenza delle nuvole perché anche quando il cielo è coperto circa il 90% delle radiazioni è in grado di attraversare la coltre di nuvole e causare ustioni solari.

Perciò l’uso corretto e regolare delle creme di protezione solare è importante in montagna sia d’estate sia d’inverno in modo da evitare spiacevoli eritemi, scottature, ustioni o altre patologie, come ad esempio il risvegliarsi di infezioni di tipo herpetico.

I filtri solari più indicati sono quelli con protezione 50, 50 + e stick di protezione totale per le zone più esposte e sensibili come le labbra naso e orecchie, vanno applicate circa 20 minuti prima dell’esposizione ripetendo l’applicazione in modo regolare ogni due ore e dopo aver sudato

Anche l’abbigliamento è importante: utilizzare sempre occhiali (con blocco UV 4-5), casco o cappello e guanti.

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