
Frattura dello scafoide: cos’è, diagnosi e importanza
La frattura dello scafoide è una lesione ossea del polso che spesso sfugge alla diagnosi con la semplice radiografia. Questo osso, fondamentale per la mobilità e la stabilità del polso, si trova lungo la colonna del pollice e consente i movimenti dell’articolazione radio-carpica. Il trattamento ortopedico con gesso, se troppo breve o inadeguato, può impedire la completa guarigione della frattura, portando a complicanze.
Pseudoartrosi dello scafoide: cause e sintomi
Quando la frattura non si consolida, si sviluppa una condizione cronica chiamata pseudoartrosi dello scafoide o non-union, in cui l’osso rimane instabile e non guarisce. Tra i sintomi principali si trovano dolore persistente al polso, instabilità articolare, perdita di forza, artrosinovite e, nei casi più avanzati, un’artrosi deformante che compromette progressivamente la funzione del polso, limitando anche i movimenti più semplici della mano.
Quando e come intervenire: trattamento e intervento chirurgico
La pseudoartrosi dello scafoide va trattata tempestivamente per evitare la necrosi ossea e peggioramenti funzionali. Il trattamento più efficace è l’intervento chirurgico di sintesi ossea, che prevede la rimozione dell’osso necrotico tramite fresatura e la ricostruzione con un innesto autologo di osso spongioso prelevato dalla parte distale del radio. Questo innesto favorisce la rigenerazione biologica dell’osso, mentre i frammenti dello scafoide vengono fissati con viti o mezzi di sintesi in titanio per assicurare la stabilità meccanica necessaria. La guarigione avviene generalmente entro 45-60 giorni, quando l’innesto si trasforma in tessuto osseo vitale e il polso recupera la sua funzionalità.
Meccanismo traumatico della frattura dello scafoide
La frattura dello scafoide si verifica prevalentemente in seguito a una caduta sul palmo della mano in iperestensione, un movimento istintivo per proteggere il corpo durante la caduta stessa. Questa forza applicata al polso può causare la rottura dello scafoide, spesso sottovalutata all’inizio ma potenzialmente grave se non trattata correttamente.