Ne parliamo con la dott.ssa Deborah Fazzini, radiologa, direttrice UP Diagnostica per Immagini CDI

L’osteoporosi è una malattia sistemica dello scheletro, caratterizzata da una riduzione della massa ossea e da un deterioramento della microarchitettura dell’osso. Questo indebolimento aumenta il rischio di fratture da fragilità, che possono verificarsi anche in seguito a traumi minimi o spontaneamente.
Le sedi più colpite sono:
- Collo del femore
- Colonna vertebrale toracica e lombare
- Polso
- Spalla
Osteoporosi in Italia: l’epidemiologia
In Italia, si stima che 4,36 milioni di persone siano affette da osteoporosi, pari al 6,3% della popolazione, una percentuale superiore alla media europea (5,6%).
La malattia è particolarmente diffusa oltre i 50 anni, colpendo:
- 23% delle donne
- 7% degli uomini
Il rischio di frattura è maggiore rispetto a quello di ictus.
Tipologie di fratture osteoporotiche
Le fratture osteoporotiche possono interessare tutto lo scheletro, ma le più comuni sono:
➤ Fratture Vertebrali
Lo schiacciamento progressivo delle vertebre si verifica quasi sempre spontaneamente e solo talvolta è causa di dolore alla schiena in regione dorsale e lombare.
La colonna vertebrale tende a deformarsi con il progredire dell’osteoporosi e a divenire sempre più curva. A causa di ciò la statura si riduce e la cassa toracica viene compressa. Ciò può aggravare una malattia polmonare preesistente, come la bronchite cronica o l’enfisema, e aumenta il rischio di broncopolmoniti.
Una frattura vertebrale aumenta di 5 volte il rischio di una nuova frattura vertebrale entro un anno dall’evento; dopo i cinquanta anni di età raddoppia il rischio di frattura di femore
➤ Fratture del Femore
Le fratture del femore sono conseguenti il più delle volte a cadute banali, ma portano frequentemente alla perdita di autonomia funzionale e all’invalidità, condizionando pesantemente la qualità della vita.
➤ Fratture del Polso
- Più frequenti nei soggetti più giovani
- Meno gravi ma comunque significative
Fattori di rischio dell’osteoporosi
Non modificabili
- Età > 65 anni
- Sesso femminile
- Familiarità
- Menopausa precoce
Modificabili
- Fumo, alcol, caffè
- Vita sedentaria
- Dieta povera di calcio e vitamina D
- Scarsa esposizione al sole
- Sottopeso e struttura ossea minuta
Medici e farmacologici
- Patologie endocrine (ipertiroidismo, Cushing, ecc.)
- Amenorrea primitiva o secondaria
- Carenza di estrogeni
- Malassorbimento intestinale
- Anoressia nervosa
- Terapie prolungate con cortisone, ormoni tiroidei, antiepilettici
Come si diagnostica l’osteoporosi?
L’osteoporosi è spesso asintomatica fino alla comparsa di una frattura. Per questo è definita il “male silente”. La diagnosi si effettua tramite esami radiologici specifici:
MOC-DEXA (Mineralometria Ossea Computerizzata con tecnologia DEXA)
La MOC è il nome generico dell’esame che misura la densità minerale ossea (BMD), confrontando i valori del paziente con quelli di giovani adulti sani.
Serve a valutare la quantità di minerali presenti nelle ossa, come calcio e fosfato, e a stimare il rischio di fratture.
È un esame non invasivo, veloce e indolore, utilizzato per monitorare la salute ossea in soggetti a rischio di osteoporosi.
Cos’è la DEXA (Dual-Energy X-ray Absorptiometry)?
La DEXA, o DXA, è la tecnologia più utilizzata per eseguire la MOC. Si basa su raggi X a doppia energia per distinguere il tessuto osseo da quello molle, offrendo una misurazione precisa della densità ossea.
La DEXA è considerata lo standard di riferimento per la diagnosi dell’osteoporosi grazie alla sua elevata precisione e alla bassa esposizione ai raggi X.
Classificazione OMS del T-score, valore che indica quanto la densità ossea del paziente si discosta dalla media di questa popolazione ideale).
- Normale: T-score > -1
- Osteopenia: T-score tra -1 e -2,5
- Osteoporosi: T-score < -2,5
- Osteoporosi grave: T-score < -2,5 + frattura da fragilità
A chi è raccomandata la MOC?
La MOC non è un esame da eseguire su tutta la popolazione, ma è raccomandata per soggetti a rischio, tra cui:
- Donne in menopausa precoce prima dei 45 anni, amenorrea secondaria prolungata o primaria non trattata, ipogonadismo primario da farmaci o da ovariectomia.
- Patologie associate all’osteoporosi quali ipertiroidismo, iperparatiroidismo, S. da malassorbimento e malattie infiammatorie intestinali, Sindrome di Cushing, insufficienza renale cronica, trapianti, immobilizzazione prolungata, Thalassemia.
- Pazienti in terapia con corticosteroidi, levotiroxina, antiepilettici, antiretrovirali, eparina
- Soggetti in trattamento con farmaci per l’osteoporosi.
- Donne in terapia ormonale sostitutiva.
- Insufficiente apporto alimentare di calcio (inferiore a 600 mg/die).
- Evidenza radiologica di osteoporosi o di cedimenti vertebrali.
- Precedenti fratture da fragilità.
- Perdita di statura superiore a 6 cm o comparsa di cifosi dopo la menopausa.
- Anamnesi familiare materna positiva per frattura di femore, frattura di Colles o vertebrali in età inferiore ai 75 anni.