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Emergenza caldo: pubblicato il protocollo per la tutela dei lavoratori

Con il protocollo quadro per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legate alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali fornisce gli strumenti per coniugare, nei periodi di caldo intenso, la prosecuzione delle attività produttive con la garanzia di mantenere idonee condizioni di salubrità e sicurezza nei luoghi di lavoro.

Con il Decreto n. 95 del 9 luglio 2025 il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha adottato il protocollo quadro per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legate alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro.

Il protocollo prevede che, al fine di attivare tempestivamente tutte le misure di prevenzione e protezione in caso di eventi climatici sfavorevoli legati al calore, il datore di lavoro debba fare riferimento al bollettino ufficiale di previsione e allarme della propria città o ad altri strumenti adeguati, effettuando un monitoraggio preventivo costante delle condizioni meteorologiche.

Nei cantieri temporanei o mobili devono essere predisposti piani di sicurezza e coordinamento per individuare aree di riposo adeguate alle pause, ma anche verificare la possibilità di anticipare o posticipare l’orario di lavoro, prevedere accesso all’ombra e fornitura di bevande per i lavoratori, anche se dipendenti da imprese subappaltatrici o lavoratori stagionali.

Il Ministero raccomanda di adottare buone pratiche in materia di riorganizzazione degli orari, informazione, formazione, sorveglianza sanitaria, dispositivi di protezione individuale e indumenti da lavoro, ricordando che la valutazione dei rischi di cui all’articolo 28 del D.Lgs. 81/2008 deve includere tutti i rischi per la salute e la sicurezza, compresi quelli in materia di microclima (art. 180).

Il protocollo prevede inoltre che il Ministero adotti misure adeguate per favorire un ricorso ampio e automatico agli ammortizzatori sociali in tutti i casi di sospensione o riduzione dell’orario di lavoro, compreso il lavoro stagionale, sostenere il sistema produttivo di fronte alla necessità di rimodellare l’orario di lavoro e consentire ai datori di lavoro di utilizzare le ordinanze territoriali per le emergenze climatiche come elementi giustificativi per garantire la protezione da qualsiasi responsabilità legata al ritardo nella consegna dei lavori.

Clicca qui per scaricare il Protocollo quadro per l’adozione delle misure di contenimento dei rischi lavorativi legate alle emergenze climatiche negli ambienti di lavoro

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