News

Radon negli ambienti di lavoro: pubblicato il piano nazionale radon 2023-2032  

Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del piano nazionale radon 2023-2032 inizia il conto alla rovescia per la scadenza dell’obbligo di misurazione della concentrazione di radon in aria nei locali al piano terra o semisotterranei, che si aggiunge al già vigente obbligo di misurazione nei luoghi di lavoro sotterranei.

È stato pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 43 del 21/02/2024 – Suppl. Ordinario n. 10 il piano nazionale d’azione per il radon 2023-2032 (PNAR), adottato con D.P.C.M. 11/02/2024 ai sensi dell’art. 10 del D.Lgs. 101/2020, la cui finalità è la riduzione dei rischi di lungo termine attribuibili all’esposizione al radon.

Il gas radon è un gas radioattivo proveniente dal decadimento dell’uranio presente nelle rocce, nel suolo e nei materiali da costruzione, che tende ad accumularsi negli ambienti confinati (ambienti indoor), dove in alcuni casi può raggiungere concentrazioni tali da rappresentare un rischio significativo per la salute della popolazione esposta. Il radon è stato classificato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), attraverso l’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (AIRC), nel gruppo 1 delle sostanze per le quali vi è la massima evidenza di cancerogenicità, poiché rappresenta uno dei principali fattori di rischio di tumore ai polmoni, dopo il fumo.  A livello mondiale la principale sorgente di esposizione della popolazione alle radiazioni ionizzanti è data dal radon (42%), seguita dall’esposizione medica (20%).

Gli obiettivi specifici di riduzione dell’esposizione al radon da realizzarsi nei prossimi dieci anni di durata del PNAR sono:

  1. la riduzione della concentrazione di radon nei luoghi di lavoro con concentrazione di radon superiore ai 300 Bq/m3, nel rispetto delle previsioni normative;
  2. la riduzione della concentrazione di radon almeno nel 50% delle abitazioni, ricadenti nelle aree prioritarie nelle quali sia stata riscontrata una concentrazione di radon superiore ai 200 Bq/m3, dando priorità a quelle con concentrazione superiore a 300 Bq/m3;
  3. la riduzione della concentrazione di radon almeno nel 50% delle abitazioni del patrimonio di edilizia residenziale pubblica, ricadenti nelle aree prioritarie, con concentrazione di radon superiore ai 200 Bq/m3, dando priorità a quelle con concentrazione superiore a 300 Bq/m3;
  4. la verifica che il livello di concentrazione di radon sia inferiore ai 200 Bq/m3 nelle abitazioni costruite dopo il 31 dicembre 2024.

Una delle conseguenze della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del PNAR è che, in ottemperanza all’art. 11 del D.Lgs. 101/2020, le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano hanno l’obbligo, entro 24 mesi da tale pubblicazione e quindi entro il 21/02/2026, di: a) individuare le aree prioritarie in cui si stima che la concentrazione media annua di attività di radon in aria superi il livello di riferimento in un numero significativo di edifici; b) definire le priorità di intervento per i programmi specifici di misurazione al fine della riduzione dei livelli di concentrazione al di sotto dei livelli di riferimento.

Successivamente gli esercenti di luoghi di lavoro in collocati nelle aree prioritarie dovranno effettuare le misurazioni della concentrazione media annua di attività del radon in aria anche nei locali semisotterranei o situati ai piani terra, oltre che luoghi di lavoro sotterranei, e completare le stesse entro 24 mesi decorrenti dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’elenco delle aree prioritarie della Regione o Provincia autonoma di appartenenza.

Inoltre, il PNAR individua specifiche tipologie di luoghi di lavoro, identificate nei locali chiusi con impianti di trattamento per la potabilizzazione dell’acqua in vasca aperta, negli impianti di imbottigliamento delle acque minerali (naturali e di sorgente) e nelle centrali idroelettriche, in cui gli esercenti dovranno effettuare le misurazioni della concentrazione media annua di attività del radon in aria e completarle entro il 21 febbraio 2026.

Gli esercenti di luoghi di lavoro collocati nelle Regioni e Province autonome che hanno già provveduto a far pubblicare in Gazzetta Ufficiale i loro elenchi di aree prioritarie ai sensi dell’ art. 11, comma 3, del D.Lgs. 101/2020, devono provvedere ad attuare le misurazioni della concentrazione media annua di attività del radon in aria anche nei locali semisotterranei o situati ai piani terra, oltre che luoghi di lavoro sotterranei, entro 18 mesi dalla relativa pubblicazione.

Ad esempio, gli esercenti di luoghi di lavoro collocati nelle aree prioritarie individuate dalla Regione Lombardia con la D.G.R. 508 del 26/06/2023, (“Prima individuazione delle aree prioritarie a rischio Radon in Lombardia ai sensi dell’articolo 11, comma 3, d.lgs. n. 101 del 31 luglio 2020”), comunicata nella Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 211 del 09/09/2023, devono attuare le misurazioni della concentrazione media annua di attività del radon in aria anche nei locali semisotterranei o situati ai piani terra, oltre che luoghi di lavoro sotterranei, entro 18 mesi dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, e quindi entro il 09/03/2025. Conseguentemente entro un anno dalla scadenza, e quindi entro il 09/03/2024, devono iniziare le misurazioni della concentrazione media annua di attività del radon in aria anche nei locali semisotterranei o situati ai piani terra, oltre che luoghi di lavoro sotterranei, gli esercenti di luoghi di lavoro collocati in Lombardia nei seguenti comuni: Abbadia Lariana (LC), Algua (BG), Anfo (BS), Aviatico (BG), Bagolino (BS), Besano (VA), Bisuschio (VA), Branzi (BG), Caino (BS), Campodolcino (SO), Carona (BG), Casargo (LC), Cassiglio (BG), Castano Primo (MI), Castello dell’Acqua (SO), Castione della Presolana (BG), Casto (BS), Chiavenna (SO), Clusone (BG), Costa Serina (BG), Cunardo (VA), Dervio (LC), Ferrera di Varese (VA), Fino del Monte (BG), Fonteno (BG), Foppolo (BG), Gandellino (BG), Gerola Alta (SO), Ghedi (BS), Gordona (SO), Gromo (BG), Grosio (SO), Idro (BS), Isola di Fondra (BG), Lavenone (BS), Lenna (BG), Livigno (SO), Lodrino (BS), Lovero (SO), Maccagno con Pino e Veddasca (VA), Mazzo di Valtellina (SO), Mese (SO), Mezzoldo (BG), Moio de’ Calvi (BG), Montirone (BS), Odolo (BS), Oliveto Lario (LC), Olmo al Brembo (BG), Oltressenda Alta (BG), Onore (BG), Piario (BG), Piazza Brembana (BG), Piazzatorre (BG), Piazzolo (BG), Piuro (SO), Ponte di Legno (BS), Ponte in Valtellina (SO), Ponte Nossa (BG), Premana (LC), Premolo (BG), Riva di Solto (BG), Sabbio Chiese (BS), Saltrio (VA), Samolaco (SO), San Giacomo Filippo (SO), Selvino (BG), Sernio (SO), Solto Collina (BG), Songavazzo (BG), Spriana (SO), Temu’ (BS), Torre di Santa Maria (SO), Tovo di Sant’Agata (SO), Valbondione (BG), Valdidentro (SO), Valdisotto (SO), Valfurva (SO), Valgoglio (BG), Vallio Terme (BS), Valnegra (BG), Valvestino (BS), Vanzaghello (MI), Varenna (LC), Vervio (SO), Vestone (BS), Vezza d’Oglio (BS), Villa di Chiavenna (SO), Villa d’Ogna (BG), Vione (BS), Vobarno (BS).

Clicca qui per consultare il piano nazionale d’azione per il radon 2023-2032

Iscriviti alla newsletter di CDI

Tieniti informato su prevenzione, analisi e cura. Ricevi tutti gli aggiornamenti di CDI via mail, iscriviti alla newsletter.

Ti abbiamo inviato una mail per convalidare la registrazione.

Controlla la tua casella di posta.

Si è verificato un errore durante la registrazione alla newsletter, si prega di riprovare.