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Malattia del graffio del gatto: ora un esame specifico

Si chiama Bartonella henselae ed è un batterio gram-negativo a crescita lenta che causa la malattia da graffio del gatto (CSD) in pazienti immunocompetenti o l’angiomatosi bacillare in pazienti immunosoppressi, ovvero trattati con farmaci immunosoppressori per malattie autoimmuni quali ad esempio psoriasi, lupus. o artrite reumatoide.

Quali sono i sintomi

A distanza di 3-10 giorni dal morso o dal graffio, la maggior parte dei pazienti con malattia da graffio di gatto sviluppa una papula eritematosa indolore, crostosa (raramente una pustola) nel sito del graffio. Entro 2-3 settimane dopo l’esposizione si sviluppa una linfoadenopatia regionale. 
I linfonodi interessati sono più frequentemente i linfonodi ascellari (46%), i linfonodi della testa e del collo (26%) e inguinali (17,5%). Il 30 % dei pazienti soffre di febbre lieve al di sotto di 39 °C.

Ulteriori sintomi sono la mialgia, il malessere e la stanchezza.

La linfoadenopatia scompare spontaneamente nell’arco di 2-5 mesi. La completa guarigione è un evento usuale, tranne nei casi di grave malattia neurologica o epatosplenica.

Forme perinodali di bartonellosi possono portare a endocarditi. Nei pazienti immunocompromessi, le infezioni da B. henselae possono portare all’angiomatosi bacillare.

Per verificare la presenza del batterio è opportuno eseguire il test di laboratorio BARTONELLA HANSELAE ANTICORPI TOTALI, per cui non occorre il digiuno.

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