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I benefici dell’allattamento materno

Intervista a Luigi Acerbi, pediatra allergologo CDI

L’allattamento al seno, messo a punto da processi evolutivi naturali durante la storia dell’umanità, costituisce sicuramente la miglior alimentazione possibile per il bambino nei primi mesi di vita.

Le sue caratteristiche favoriscono il miglior sviluppo fisico e neuromotorio e prevengono molte malattie quali le gastroenteriti, le infezioni respiratorie, otiti, diabete e alcuni tumori.

Riduce anche il rischio di sviluppare allergie perché favorisce lo sviluppo e la protezione della mucosa intestinale e la tolleranza immunitaria verso nuovi alimenti, previene così la possibilità che la loro introduzione determini reazioni immunitarie anomale che possano causare disturbi gastrointestinali o a carico di altri organi o apparati.  Per questo motivo le prime esperienze di cibi diversi dal latte materno devono iniziare dopo i 4 – 5 mesi e l’introduzione di pappe dall’età di 6 mesi. 

I vantaggi per la mamma

L’allattamento al seno comporta vantaggi anche per la madre, già dal periodo immediatamente successivo al parto: gli ormoni prodotti dalla nutrice durante la suzione non solo favoriscono l’attivazione della ghiandola mammaria e la produzione di latte ma stimolano la naturale contrazione dell’utero riducendo la possibilità di emorragie post-partum e consentendo all’utero di tornare a dimensioni normali più velocemente; aiuta a perdere il peso accumulato durante la gravidanza; riduce la possibilità di sviluppare osteoporosi; previene alcune forme di tumore al seno e dell’ovaio.

I vantaggi per la famiglia

Si aggiungono aspetti positivi pratici che valgono per tutta la famiglia: il latte materno è gratuito, pratico, sempre pronto e alla giusta temperatura; non servono scorte, acqua e contenitori sterili, fornelli o termhos; non si deve usare tempo per prepararlo, anche nel cuore della notte quando viene richiesta una poppata extra; è somministrabile in qualsiasi momento anche fuori casa, rende più semplici gli spostamenti senza necessità di portare confezioni di latte e attrezzature per riscaldarlo.

Soprattutto un bambino in salute costituisce la miglior fonte di serenità per tutta la famiglia e riduce il ricorso a interventi sanitari con i costi e le paure che ne derivano per tutta la famiglia. Una famiglia che, anche per questi motivi, deve essere vicina alla mamma, aiutarla e sostenerla, soprattutto nelle prime fasi dell’allattamento, quando dubbi, incertezze e paure sono più frequenti e spesso non trovano le giuste parole rassicuranti.

Favorisce e rafforza un armonico rapporto tra madre e figlio che avrà un’influenza importante su tutte le tappe dello sviluppo e sulla relazione con tutta la famiglia.

E se per un motivo qualsiasi la madre non potesse allattare per qualche ora o qualche giorno?  Il latte materno, che in alcune fasi spesso si produce in eccesso, può essere conservato congelandolo. Così all’occorrenza può essere riscaldato e riutilizzato.

Di fronte a queste considerazioni non vi è dubbio su cosa scegliere per la salute, la comodità e il benessere di tutta la famiglia. Ma se mancasse il latte materno?  Non si deve drammatizzare: i latti formulati disponibili oggi sono in genere di alta qualità e possono essere somministrati con sicurezza. Prima di farlo però consultate una persona esperta (il vostro pediatra o un operatore sanitario adeguatamente formato) perché spesso l’allattamento materno viene interrotto o integrato con aggiunte (anticamera dell’interruzione) senza consistenti motivazioni o per paure infondate.

Sitografia
Consulta l’opuscolo prodotto dal Ministero della Salute: Allattare al seno – Un investimento per la vita

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