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Occhi e diabete

Intervista a Edoardo Ligabue, medico oculista CDI

Il Diabete Mellito è un disordine del metabolismo degli zuccheri causato dall’assoluta e/o relativa assenza di insulina (che è un ormone prodotto da una ghiandola interna all’apparato digerente detta pancreas) e dalla insulino-resistenza che porta all’iperglicemia (aumento del glucosio circolante nel sangue.
Dopo alcuni anni di malattia si assiste spesso alla comparsa di complicanze croniche rappresentate da una patologia dei piccoli e dei grossi vasi (microvascolare e macrovascolare). In particolare la patologia dei piccoli vasi interessa principalmente la retina, il rene e i nervi. Le complicanze macrovascolari interessano tutto l’albero vascolare compromettendo la funzionalità di vari organi a causa di precoci lesioni aterosclerotiche.
Cataratta, glaucoma, retinopatie diabetiche sono solo alcune importanti conseguenze del diabete. Controlli periodici, terapie locali e in ultimo la chirurgia possono contribuire a scongiurare danni molto gravi alla vista.
“Una evenienza molto frequente è la cataratta, data da una perdita irreversibile di trasparenza del cristallino” afferma il dott. Edoardo Ligabue, responsabile del servizio di oculistica del Centro Diagnostico Italiano. “In pratica la luce passa con difficoltà attraverso una lente dell’occhio determinando fenomeni di abbagliamento e di peggioramento della visione. Al giorno d’oggi la cataratta si può operare con un intervento mediante il laser a femtosecondi che consente un rapido recupero con la minima invasività.
In ogni caso il diabete può rendere il decorso operatorio più complicato favorendo fenomeni infiammatori e rallentando i processi riparativi. Non solo: a livello retinico possiamo avere una occlusione arteriosa (brusca chiusura di un’arteria) oppure delle trombosi venose (chiusura di una vena) che coinvolgono una parte o tutta la retina, comportando un danno paragonabile a quello della retinopatia diabetica.

Nelle persone diabetiche si può parlare anche di rischio glaucoma, una patologia che spesso si sottovaluta fino a quando la vista non è seriamente compromessa
Si, il diabete costituisce anche un fattore di rischio per il glaucoma primario ad angolo aperto, una condizione in cui la pressione dell’occhio risulta elevata, portando a danneggiare progressivamente ed irreversibilmente il nervo ottico.
Nei casi in cui è presente una forma di retinopatia diabetica proliferante si può complicare la situazione con una forma grave di glaucoma detta neovascolare. In questo caso i nuovi vasi retinici neoformati, tipici della malattia, si estendono oltre la retina fino alla parte anteriore dell’occhio occludendo le vie di deflusso del liquido che circola nell’occhio, con un conseguente aumento della pressione oculare.

Anche la diolopia può dipendere dal diabete?
La patologia diabetica può interessare in modo transitorio o permanente anche i nervi che regolano i movimenti oculari con la comparsa di una visione doppia dell’immagine, cioè la diplopia.

Cos’è la retinopatia diabetica?
E’ una complicanza frequente del diabete che si manifesta a carico dell’occhio e che può dar luogo a importanti complicanze quali deformazioni, sfiancamenti chiamati microaneurismi; oppure alterazioni della permeabilità, con fuoriuscita di piccole quantità di sangue (microemorragie) o di liquidi. I liquidi, analogamente a quanto succede a chi soffre di vene varicose alle gambe, comportano un gonfiore dei tessuti circostanti.

Quali sono le complicanze dovute all’effetto che il diabete ha sulla micro e macrocircolazione?
A causa del diabete, in alcuni capillari il sangue può avere una circolazione cattiva. Si creano allora delle piccole aree ischemiche in cui la retina subisce una specie di piccolo infarto. In questo caso possono comparire sulla retina aree biancastre dette “cotonose”.
Quando le zone ischemiche diventano numerose possono iniziare a produrre dei fattori di crescita per la proliferazione di nuovi vasi con lo scopo di portare il sangue alle zone ischemiche. Pur avendo il proposito di compensare lo scarso apporto di sangue, sono il preludio di importanti complicazioni. Essendo fragili e crescendo velocemente, infatti, diventano causa di gravi emorragie nel corpo vitreo (emovitreo). Queste sono evenienze gravi perché possono evolvere con la comparsa di membrane che contraendosi determinano il distacco di retina.

Che cosa comporta invece la maculopatia?
La maculopatia è caratterizzata prevalentemente da edema della retina con progressiva perdita della capacità di vedere nitidamente i dettagli. Questa evenienza non comporta mai la cecità ma determina una difficoltà variabile a compiere numerose azioni della vita quotidiana quali la scrittura, la lettura, il riconoscimento dei volti, la guida, ecc. Quando però con la maculopatia la retinopatia diabetica diventa proliferante fanno la comparsa i neovasi che, come detto, possono far precipitare il quadro giungendo fino alla cecità completa.

E’ possibile fare prevenzione almeno secondaria?
La prevenzione delle manifestazioni oculari legate al diabete comincia con una visita oculistica periodica, almeno annuale per verificare le condizioni del fondo dell’occhio, del cristallino e la pressione endoculare.
In caso necessità verranno effettuati approfondimenti diagnostici mediante l’esame OCT della retina ed eventualmente la Fluorangiografia retinica.
Per verificare lo stato del nervo ottico si effettua l’esame del campo visivo e l’esame OCT delle fibre del nervo ottico (OCT RNFL).

E a livello di cure?
In caso di retinopatia diabetica oggi abbiamo a disposizione la fotocoagulazione con i laser di ultima generazione, oppure i farmaci antiVEGF per inibire la neovascolarizzazione retinica, oppure gli impianti di steroidi a lento rilascio intravitreale.
La chirurgia vitreo-retinica può curare la retinopatia proliferante mediante l’intervento di vitrectomia con asportazione delle membrane retiniche.

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