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Le patologie vitreo-retiniche

Ne parliamo con il dott. Edoardo Ligabue, responsabile servizio oculistica CDI

La macula è la porzione centrale della retina responsabile dei dettagli e del colore della visione, il vitreo è un gel che ha la funzione di riempire il bulbo oculare. La degenerazione del vitreo e del tessuto retinico può portare alla formazione di una patologia cosiddetta “vitreo-retinica”.

Quali sono le cause?

Questo processo accade per varie ragioni come, per esempio, il normale processo di invecchiamento (la ragione più comune), ferite, infiammazioni all’interno dell’occhio.

Il gel trasparente del vitreo che riempie il bulbo oculare è saldamente fissato al centro della macula.

Nelle persone avanti con gli anni, diventa meno denso, più mobile e si sposta verso la parte frontale dell’occhio.

Questo fenomeno comporta il cosiddetto “distacco posteriore del vitreo”, che non ha altri effetti se non creare dei corpi mobili galleggianti nel campo visivo e dare una sensazione di visione meno nitida.

Il movimento progressivo del vitreo e la trazione si possono estendere alla retina e provocare eventualmente una deformazione e inspessimento della membrana epiretinica sino alla possibile formazione di un foro nella retina.

Se il foro si verifica nella porzione periferica della retina essa può risultare lacerata o distaccata.

Se il vitreo risulta fortemente attaccato alla porzione centrale della retina (macula) allora il movimento vitreo può originare un foro in questa regione, noto come foro maculare.

La membrana epiretinica o puker maculare

L’evenienza più comune è la formazione di una membrana epiretinica (o pucker maculare, o maculopatia da interfacie) che è una membrana simile a un cellophane che si forma sopra la macula. Questa condizione è tipicamente ad evoluzione molto lenta e uno degli effetti che può causare è la visione centrale annebbiata e distorta (metamorfopsie)

Si è visto che la membrana si verifica, nella maggior parte dei casi, in soggetti con più di 65 anni. Solitamente le ragioni non sono note, ma possono essere associate con certezza a problemi oculari quali distacchi di retina, rotture retiniche, traumi e altro.

I disordini della membrana epiretinica comportano I seguenti sintomi:

  • visione distorta e annebbiata
  • le linee dritte possono apparire distorte o ondulate
  • la visione sdoppiata diventa regolare con un occhio coperto.
La terapia delle patologie vitreoretiniche

Quando la diminuzione del visus lo giustifica, l’intervento chirurgico di VITRECTOMIA permette l’asportazione del vitreo patologico, delle membrane e la parziale chiusura del foro maculare se presente.

L’intervento è comunque indicato negli stadi più avanzati della patologia.

Spesso le membrane sono associate alla cataratta, quindi per potere avere una corretta visualizzazione della retina, bisogna prima effettuare l’intervento di cataratta. Poi dopo qualche mese si potrà effettuare l’intervento di asportazione della membrana epiretinica.

L’intervento è in anestesia locale

L’intervento di vitrectomia si effettua in sala operatoria in anestesia locale e il paziente viene dimesso dopo 20-30 minuti. Lo scopo dell’intervento è di asportare le membrane patologiche che deformano la retina, attenuando la visione distorta e bloccando l’avanzata della patologia.

Presso il CDI è possibile effettuare l’intervento di vitrectomia semplice o associata a membrana epiretinica, foro maculare e distacco di retina.

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