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Glaucoma ed apnee notturne

Intervista al Dott. Edoardo Ligabue, coordinatore del team oculistico CDI dal 1993

Numerose ricerche negli ultimi anni hanno hanno evidenziato un possibile legame tra la sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSAS) e il glaucoma, nello specifico nella sua variante a pressione normale. Questa particolare forma di neuropatia glaucomatosa ad angolo aperto può causare la perdita della vista e danneggiare il nervo ottico, nonostante la pressione intraoculare rimanga nel range di normalità.

In che modo le apnee notturne possono aumentare il rischio dell’insorgenza del glaucoma?
La sindrome delle apnee ostruttive è considerata un fattore di rischio per le patologia cardio e neurovascolari. Il glaucoma sarebbe riconducibile ad alterazioni del flusso ematico a livello del nervo ottico causate dai ripetuti episodi apneici. Gli studi hanno riscontrato un’incidenza dieci volte maggiore di glaucoma normoteso tra i soggetti affetti da sindrome delle apnee ostruttive nel sonno, suggerendo un’associazione tra le due condizioni. Si è rilevato, inaspettatamente, che la pressione oculare diminuiva quando i soggetti smettevano di respirare nella fase di apnea (a causa della chiusura ostruttiva delle vie aeree). Lo stato di ipossia (diminuzione dei livelli di ossigeno nel sangue) e le alterazioni del flusso ematico, dovuti all’arresto della respirazione con i ripetuti episodi apneici, possono causare danni anche a livello del nervo ottico con conseguente rischio d’insorgenza del glaucoma.

Durante la giornata può variare la pressione oculare? Con quali conseguenze?
La pressione oculare può presentare variazioni orarie, giornaliere e settimanali e dipende da molti fattori. Una pressione statisticamente normale varia tra 10 e 21 mm Hg (millimetri di mercurio, una scala di registrazione della pressione oculare). Nel corso della giornata la pressione può variare di 2-4 mm Hg, se la variazione è maggiore di 5 mm Hg la si considera patologica. Una pressione oculare leggermente elevata (22-30 mmHg) non causa necessariamente difetti del campo visivo. Ma se la IOP supera i 30 mmHg, il rischio di glaucoma diventa 40 volte superiore.
Il nervo ottico entrerà in sofferenza e la perdita funzionale delle sue fibre nervose comincerà ad alterare il campo visivo periferico.

Esiste una correlazione tra aumento della pressione e lo svolgimento dell’attività sportiva?
Al Congresso AAO 2017 un gruppo di ricerca dell’Università della California (Los Angeles), guidato dalla dott.ssa Victoria L. Tseng ha presentato i dati di uno studio che riporta una riduzione del 73% del rischio di sviluppare la malattia glaucomatosa in persone che praticano attività sportiva intensa o moderata rispetto alle persone più sedentarie.
Però la pressione intraoculare può aumentare in seguito a sforzo muscolare, cambio di posizione del corpo e accresciuti volumi respiratori. Tutti questi fattori possono essere presenti durante l’esercizio fisico, specie se i livelli di idratazione vengono accresciuti. L’aumento della pressione intraoculare può poi determinare una riduzione della pressione di perfusione con associata la possibilità di danno meccanico e/o ischemico alla testa del nervo ottico.
Ad oggi, quindi, non esiste un’evidenza scientifica univoca della correlazione sport-glaucoma ed è necessario promuovere ulteriori ricerche che si basino, ad esempio, su rilevazioni tonometriche durante la pratica sportiva e sulla misurazione diretta dei livelli di idratazione.
Per altri versi lo sport, specie se praticato in forma dilettantistica, è sicuramente da raccomandare per i suoi effetti benefici sulla salute, in termini di riduzione del rischio di ipertensione arteriosa, patologie cardiovascolari e diabete.

Quali sono i principali strumenti di prevenzione da mettere in atto?
Nel glaucoma la diagnosi precoce è fondamentale, soprattutto se è presente una familiarità per la malattia. Quindi visita oculistica ogni 2 anni dopo i 40 anni ed a frequenza annuale dopo 60 anni.
Oltre alla visita oculistica con misurazione della pressione intraoculare, gli esami fondamentali sono la valutazione delle fibre nervose del nervo ottico mediante esame OCT e l’esame del campo visivo.
In caso di Sindrome delle apnee notturne una corretta terapia della malattia previene anche l’insorgenza della malattia glaucomatosa.
Importante nella prevenzione è anche seguire una dieta corretta. Frutta e verdura (soprattutto quella a foglia verde: broccolo, cavolo, insalata, lattuga, spinaci) sono i migliori veicoli dei nitrati, composti chimici presenti naturalmente nel terreno e precursori dell’ossido nitrico: uno dei più importanti mediatori biochimici del nostro organismo, in grado di sciogliere i legami delle piastrine (tra di esse) e dei globuli bianchi (sulle pareti dei vasi sanguigni) e di indurre il rilassamento della muscolatura liscia dei vasi.
Siccome nel glaucoma ad angolo aperto l’incremento della pressione intraoculare è causato dall’aumento delle resistenze nelle vie di deflusso, meglio scorre il sangue minore è il rischio di sviluppare la malattia.
Alla luce di quanto emerso, i ricercatori hanno dunque fornito una lista di sette consigli, delle utili linee guida per salvaguardare la salute dei nostri occhi:

  • Consumare abbondanti quantità di frutta e verdura colorate.
  • Evitare l’elevato apporto di sale in pazienti con glaucoma e soggetti ipertesi.
  • Evitare diete ad alto contenuto calorico, così da evitare un aumento di peso e del grasso corporeo.
  • Mangiare pesce o altri alimenti ricchi di omega-3, che possono ridurre il rischio di glaucoma.
  • Evitare di bere grandi quantità di liquidi in una sola volta. È preferibile bere piccole quantità di acqua durante tutto il corso della giornata.
  • Consumare quantità moderate di vino rosso, cioccolato nero e tè verde.
  • Evitare il caffè e le bevande che contengono caffeina se si è sviluppata già la malattia.

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